TBO, The best of 2024 secondo Inside Art

Dal miglior artista dell'anno alla mostra più bella: un bilancio sull'anno che è stato per il contemporaneo in Italia e all'estero

L’anno nuovo sta per cominciare e, sulla scia delle nostre iniziative annuali, TAS, TAFF e TTP salutiamo il 2024 con una classifica, TBO (The Best of), dei suoi protagonisti stilata grazie all’aiuto della comunità scientifica che ruota intorno alla redazione di Inside Art e alla Fondazione Patrimonio Italia.

Un 2024 di alti e bassi, che ha portato con sé piccole follie che solo l’arte contemporanea sa regalare, come la vendita della banana di Maurizio Cattelan per 6 milioni di dollari, la prima asta di IA della storia, il trionfo del Padiglione Vaticano alla Biennale di Venezia, la costruzione di mastodontiche imprese artistiche negli Emirati Arabi, ma anche crisi importanti come quella attraversata dai colossi Sotheby’s e Christie’s oltre alle distruzioni causate dal conflitto israelo-palestinese, che ha disintegrato a Gaza centinaia tra siti storici e musei.

In un quadro internazionale complesso, ancora in fase di ricostruzione dopo i difficili anni del Covid, i dati restituiti da “Minicifre della cultura”, il progetto promosso dal Ministero della cultura e realizzato dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del MIC con Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, parlano di una crescita del nostro Paese, lenta ma costante.

Mentre quindi in casa facciamo ancora in conti con i fondi del PNRR, ci prepariamo ad affrontare l’anno del Giubileo con maggior fiducia nel Paese e nella sua economia, verso un futuro caratterizzato da una presenza sempre più determinante del digitale e dell’intelligenza artificiale anche nel settore della cultura. Tema necessario sebbene ancora controverso che apre interessanti fronti sulle possibilità creative e sul piano dei mercati, ben riassunte dalla Milano Digital Week di quest’anno.

Ma veniamo di nuovo al 2024, che in Italia è anche coinciso con un rinnovamento importante delle nomine alle dirigenze museali. Manovre che hanno portato al profilarsi di nuovi e diversi scenari anche nelle relazioni tra il pubblico e privato. A un sodalizio rafforzato che porterà senz’altro a collaborazioni fertili nei prossimi anni.

In questa cornice abbozzata abbiamo deciso di selezionare alcuni personaggi e luoghi che sono riusciti a emergere da questo caos contemporaneo.

IN ITALIA

  • MIGLIOR ARTISTA – PIETRO RUFFO
  • MIGLIOR MUSEO/ ISTITUZIONE CULTURALE – PALAZZO GRASSI/PUNTA DELLA DOGANA
  • MIGLIOR GALLERIA – GALLERIA CONTINUA
  • MIGLIOR FONDAZIONE – FONDAZIONE IN BETWEEN ART FILM
  • MIGLIOR MOSTRA – PINO PASCALI ALLA FONDAZIONE PRADA
  • MIGLIOR DIRETTORE DI MUSEO/ISTITUZIONE CULTURALE – CRISTINA MAZZANTINI
  • MIGLIOR CURATORE – DAMIANO GULLÌ
  • MIGLIOR ESEMPIO DI SOSTEGNO PRIVATO ALL’ARTE – INTESA SANPAOLO
  • PREMIO MECENATISMO – PATRIZIA SANDRETTO RE REBAUDENGO

MIGLIOR ARTISTA – PIETRO RUFFO
Il 2024 è stato un anno pieno di avvenimenti importanti per l’artista romano, classe 1978, a coronamento di una carriera di crescita armonica che l’ha portato negli anni a una ricerca personale consapevole e di interesse collettivo. Lo abbiamo scelto per questo, per la sua capacità di leggere con profondità e sensibilità il nostro tempo, passato, presente e futuro. Partendo da L’immagine del mondo, la mostra presentata al Padiglione Venezia della Biennale 2024, Pietro Ruffo è arrivato a proporre per Palazzo delle Esposizioni una personale completa dal titolo L’ultimo meraviglioso minuto. E ancora, a chiusura di quest’anno, è stata svelata l’opera pubblica che ha realizzato a Roma per il cantiere della metro c in piazza Venezia: Costellazioni di Roma. Nell’agenda del suo 2025 l’artista conta anche la collaborazione con art’otel Roma Piazza Sallustio, hotel a 5 stelle che aprirà la sua sede capitolina a marzo e di cui Ruffo sarà Signature Artist.

MIGLIOR MUSEO/ ISTITUZIONE CULTURALE – PALAZZO GRASSI/PUNTA DELLA DOGANA
Da anni le proposte di Palazzo Grassi e Punta della Dogana mostrano la spettacolare collezione della Pinault Collection. Ormai divenuti simboli della città di Venezia, rinnovati dall’architetto giapponese Tadao Ando, quest’anno hanno presentato al pubblico la bellissima mostra Liminal, dedicata a Pierre Huyghe e la più grande mostra mai dedicata a Julie Mehretu in Europa, ancora visibile fino al 6 gennaio 2025.

MIGLIOR GALLERIA – GALLERIA CONTINUA
Un premio, quello che assegniamo alla Galleria Continua, più che altro dedicato alla sua storia, una narrazione che parte dall’Italia e si dirama in tutto il mondo, nata da tre sognatori, un’amicizia culturale, una storia anche politica che ha radici profonde, come racconta anche il film The Ability to Dream vincitore del TAFF di quest’anno. Segnaliamo in particolare per il 2024 la mostra dedicata a Sabrina Mezzaqui nella splendida sede di San Gimignano in corso fino a febbraio 2025.

MIGLIOR FONDAZIONE – FONDAZIONE IN BETWEEN ART FILM
Nata nel 2019 su iniziativa di Beatrice Bulgari con un programma culturale incentrato sul ruolo delle immagini in movimento nel nostro presente e sul sostegno ad artisti, istituzioni e centri di ricerca internazionali che esplorano il dialogo tra discipline diverse. Quest’anno la premiamo per la mostra Nebula, curata da Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi.

MIGLIOR MOSTRA – PINO PASCALI ALLA FONDAZIONE PRADA
Suddivisa in 4 sezioni, la mostra ha occupato i 3 edifici della sede milanese della Fondazione. Il progetto ha offerto una panoramica completa sull’attività dell’artista, analizzando i vari approcci attraverso cui il maestro dell’Arte Povera dialoga con l’arte e presentando celebri lavori come Vedova Blu, esposta in Biennale nel 1968.

MIGLIOR DIRETTORE DI MUSEO/ISTITUZIONE CULTURALE – RENATA CRISTINA MAZZANTINI
Alla guida della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea da quest’anno, Mazzantini ha già avviato una serie di iniziative di grande impatto per il museo romano. A cominciare dal desiderio subito manifestato di aprire le porte all’arte attuale e di rinnovare l’immagine della Galleria, fino ad arrivare alla volontà di costruire una rete di relazioni con i musei di tutta Italia per valorizzare le collezioni e renderle fruibili al pubblico. Il primo sodalizio annunciato è quello con la Pinacoteca di Brera che vede la collaborazione di Banca Ifis.

MIGLIOR CURATORE – DAMIANO GULLÌ
Con alle spalle una lunga carriera in una delle maggiori istituzioni milanesi, Gullì è curatore per l’Arte contemporanea e Public program di Triennale Milano. Dal 2020 è infatti Head Curator del Public Program di Triennale e fin dal 2004 si è occupato di comunicazione per la stessa istituzione. Tra gli altri ruoli ricoperti, dal 2018 Gullì è stato Assistente Curatore del Direttore del Museo del Design Italiano, mentre tra le mostre curate compaiono la monografica (con Joseph Grima) Corrado Levi. Tra gli spazi (2020) e Marcello Maloberti. MARTELLATE (2022), entrambe in Triennale.

MIGLIOR ESEMPIO DI SOSTEGNO PRIVATO ALL’ARTE – INTESA SANPAOLO
Grazie a un vero e proprio “Progetto Cultura”, da anni Intesa Sanpaolo promuove l’arte e la cultura nel nostro Paese. Una mission che è arrivata a rappresentare perfettamente l’esempio di come il sostegno privato possa garantire la valorizzazione del nostro patrimonio grazie alla creazione del sistema museale delle Gallerie d’Italia. Grazie alla sapiente guida di Michele Coppola, executive Director Arte, Cultura e Beni Storici – Intesa Sanpaolo e Direttore Gallerie d’Italia, con le sue 4 sedi di Milano, Torino, Napoli e Vicenza, viene mostrato al pubblico il patrimonio artistico e le straordinarie collezioni d’arte del Gruppo.

PREMIO MECENATISMO – PATRIZIA SANDRETTO RE REBAUDENGO
Quest’anno un particolare riconoscimento spetta a Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, il faro del mecenatismo in Italia, una figura di costante riferimento per l’arte e la cultura a livello internazionale, riconosciuta anche dal magazine inglese ArtReview  tra le 100 personalità più influenti nel mondo dell’arte nel 2024. Presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e del Comitato delle Fondazioni Italiane Arte Contemporanea, nonché membro – tra le altre – di istituzioni come l’International Council del Museum of Modern Art di New York, dell’International Council della Tate Gallery di Londra, del Council of the Advisory dell’École Nationale Supérieure des Beaux- Arts di Lione, ha anche partecipato al TAS, il convegno annuale di Inside Art su impresa e cultura.

ALL’ESTERO

  • MIGLIOR ARTISTA INTERNAZIONALE – PRECIOUS OKOYOMON
  • MIGLIOR MUSEO/ISTITUZIONE CULTURALE INTERNAZIONALE – SAMOCA, SAUDI ARABIA MUSEUM OF CONTEMPORARY ART
  • MIGLIOR MOSTRA INTERNAZIONALE – OSCAR MURILLO, THE FLOODED GARDEN, TATE MODERN, LONDON
  • MIGLIOR GALLERIA INTERNAZIONALE – TIM VAN LAERE ANTWERP
  • MIGLIOR DIRETTORE INTERNAZIONALE – BETTINA STEINBRÜGGE
  • MIGLIOR CURATORE INTERNAZIONALE – MIA LOCKS

Uno sguardo va anche all’estero, dove distacca l’artista americana-nigeriana Precious Okoyomon, che si sta facendo conoscere in tutto il mondo per la sua ricerca incentrata sul rapporto tra l’uomo e la natura legata all’impronta storica della colonizzazione e della schiavitù. Il premio al miglior museo va al SAMoCA, il Museo d’arte contemporanea dell’Arabia Saudita, non solo il primo museo del Paese dedicato all’arte del presente ma anche parte del gigantesco sito culturale JAX di Diriyah, tutto orientato oggi all’espansione dell’arte contemporanea.

Ancora una nota positiva merita l’intervento di Oscar Mourillo per la Tate Modern di Londra, pensato per grandi e bambini. Il pittore colombiano, classe 1986, tra i nomi più in vista dell’arte internazionale, grazie al sostegno di UNIQLO, ha previsto nella Turbine Hall un’opera collaborativa di proporzioni epiche. L’installazione traeva ispirazione dalle Ninfee di Claude Monet e in particolare dalle grandi tele oggi al Musée de l’Orangerie delle quali l’installazione di Murillo riprende la struttura, e si basa sulla serie di opere Surge dell’artista. Il premio di miglior galleria internazionale va poi alla Tim Van Laere Antwerp, realtà fondata nel 1997 ad Anversa e arrivata anche a Roma nel 2023. Fin dalla sua apertura, la galleria belga ha visto transitare nei propri spazi gli artisti più diversi, fino a compiere il salto romano, dove ha dato vita a un nuovo capitolo.

Tra le note positive di quest’anno, la direzione di Bettina Steinbrügge, direttrice del Mudam Luxembourg, che ha posto l’accento su una selezione di artisti le cui pratiche affrontano approcci, tecniche e temi diversi, dalla fotografia alla scultura, fino alla performance. Infine, il premio di miglior curatore internazionale va a Mia Locks, che tra le varie curatele del 2024 conta quella della retrospettiva dell’artista americana Miranda July presentata da Fondazione Prada negli spazi di Osservatorio in Galleria Vittorio Emanuele a Milano.

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