Mani a coppa per nascondere il labiale, conversioni di valuta, sguardi tesi: si è svolta quasi tutta al telefono l’asta serale di Christie’s di martedì 19 novembre, dedicata al XX secolo. E alla fine L’empire des lumières (1954) di Rene Magritte è stato venduto per 121 milioni di dollari.
Alex Rotter, presidente di Christie’s per l’arte del XX e XXI secolo, raccoglie i frutti della “strategia del capolavoro“: fare tutto il necessario per assicurarsi i migliori dipinti disponibili, lasciando in secondo piano gli altri. Oltre a Magritte, un Rucha da capogiro: il suo Standard Station, Ten-Cent Western Being Torn in Half, è stato battuto a 68 milioni di dollari.
Magritte negli ultimi anni ha navigato sulla cresta dell’onda del mercato, grazie ad un nuovo interesse nel Surrealismo. Esperti del settore hanno paragonato le sue opere ai biglietti dei concerti per Taylor Swift: ne spuntano di nuovi ovunque, sono cari e tutti li vogliono. Magritte ora svetta sull’olimpo dei 100 milioni, ed è in ottima compagnia.
Leonardo da Vinci (attribuito), Salvator Mundi
Enigma storico e artistico, il Salvator mundi è attribuito a Leonardo da Vinci, ma con controversie sul suo grado effettivo di coinvolgimento. Con 450,3 milioni di dollari rappresenta il più alto prezzo mai pagato da un privato per un’opera d’arte. Il dipinto è stato acquistato dal principe saudita Badr bin Abdullah per conto del governo dell’Arabia Saudita. La sua esposizione al Louvre di Abu Dhabi è stata rimandata ma sembra sempre più prossima, mentre la sua collocazione attuale è sconosciuta. Il quadro è anche stato coinvolto nell’affare Bouvier, una lunga battaglia legale su casi di speculazione fraudolenta iniziata nel 2015 e ancora in corso.
Interchange di Willem de Kooning e Number 17A di Jackson Pollock
500 milioni di dollari per due capolavori dell’espressionismo astratto: 17A di Jackson Pollock e Interchange di Willem de Kooning. La cifra è esorbitante anche per il miliardario Ken Griffin: l’ acquisto è avvenuto tramite la fondazione di David Geffen e stabilì un record nel 2025 quando le opere furono battute all’asta. Entrambe sono esposte all’Art Institute di Chicago, di cui Griffin era amministratore. Secondo fonti non ufficiali avrebbe pagato 300 milioni per de Kooning e 200 per Pollock.
Paul Cézanne, I giocatori di carte
Nel 2011, il Qatar ha acquisito I giocatori di carte (1892-93) di Paul Cézanne per oltre 250 milioni di dollari, stabilendo un record per l’opera più costosa dell’epoca. Questo dipinto post-impressionista, che rappresenta un capolavoro della serie, ha consolidato la posizione del Qatar come attore chiave nel mercato dell’arte internazionale. Precedentemente di proprietà di George Embiricos, la vendita è stata favorita dal suo patrimonio e superata dalle offerte di mercanti d’arte come William Acquavella, con la famiglia reale del Qatar che ha offerto una cifra decisamente superiore.
Andy Warhol, Shot Sage Blue Marilyn
Nel 2022 Shot Sage Blue Marilyn (1964) di Andy Warhol, un ritratto serigrafato di Marilyn Monroe, è stato venduto per 195 milioni di dollari da Christie’s New York, stabilendo il record di opera più costosa di un artista del XX secolo mai venduta all’asta. Quattro potenziali acquirenti hanno fatto a gara per aggiudicarsi l’opera, ma alla fine l’ha spuntata il gallerista Larry Gagosian.
Il dipinto, che per anni è stato nella collezione dei mercanti d’arte svizzeri Thomas e Doris Ammann, è stato venduto senza garanzie finanziarie e ha battuto 170 milioni di dollari, al di sotto dei 200 milioni stimati prima della vendita. Tuttavia, l’opera ha quasi raddoppiato il precedente record d’asta di Warhol, pari a 105,4 milioni di dollari, raggiunto nel 2013 per il suo Silver Car Crash (Double Disaster), del 1963. La serie “Shot Marilyn” è considerata una delle opere più ambite di Warhol, di cui esistono solo cinque pezzi.
Paul Gauguin, Nafea Faa Ipoipo (Quando ti sposerai?)
Il dipinto Nafea Faa Ipoipo (Quando ti sposi?) di Paul Gauguin, acquistato nel 2014 dalla famiglia reale del Qatar per 210 milioni di dollari, è una delle opere più costose mai vendute. Il dipinto era stato prestato per quasi 50 anni al Kunstmuseum di Basilea come parte della collezione di Rudolf Staechelin, un ex dirigente di Sotheby’s. La vendita ha sollevato una disputa legale riguardante la commissione, con Simon e Michaela de Pury che hanno fatto causa per il pagamento di 10 milioni di dollari.
I milioni fanno il canone?
Se sembra di vedere sempre le stesse opere, non è un’impressione del tutto sbagliata. Le opere più costose tendono a rappresentare esclusivamente il canone occidentale e sono prevalentemente realizzate da autori maschi. Questo fenomeno è strettamente legato alla natura del mercato dell’arte, un modello economico che non si basa unicamente sulla legge della domanda e dell’offerta. Il prezzo di un’opera, infatti, non dipende solo dal suo valore culturale percepito, ma anche dal suo valore monetario pregresso e dalle aspettative sul suo valore futuro.
Inoltre, il mercato dell’arte è poco trasparente: i dati relativi alle vendite private non sono sistematicamente accessibili, e queste transazioni rappresentano circa la metà del totale. Nel 2018, Robert Norton, amministratore delegato e cofondatore di Verisart, ha sottolineato che “l’arte è il secondo mercato non regolamentato più grande al mondo dopo quello delle droghe illecite ed è fortemente permeato da attività fraudolente”