Che il sogno abbia inizio, la pre-vernice della Biennale

Le inaugurazioni dei padiglioni e le prime meraviglie mostrate al pubblico impreziosiscono la giornata di pre-presentazione della 59.Biennale d’Arte di Venezia

A Venezia regna il fermento degli ultimi ritocchi, la manifestazione di maggior rilievo al mondo in materia di arti visive sta per accogliere i primi visitatori arrivati nella Serenissima, affollata come non mai negli ultimi due anni dopo queste festività della ripartenza. Il flusso di appassionati, collezionisti e addetti ai lavori si mescola con lo sciame di turisti che cercano di ritagliarsi in ogni modo la propria cartolina in quella magnifica cornice che è Venezia. Oggi si aprono per la prima volta le porte della 59.Biennale d’arte al pubblico di specialisti sbarcati in città, in attesa degli interventi di presentazione della curatrice Cecilia Alemani e del direttore della Biennale Roberto Cicutto programmati per domani, mercoledì 20 aprile, nel Teatro Piccolo Arsenale. Fra i vip in arrivo in arrivo Tilda Swinton, il principe Amyn Aga Khan, il presidente e Ceo di Lous Vuitton Michael Burke, il presidente e Ceo di Dior Pietro Beccari, Marisa Berenson, l’architetto Peter Marino, e il gallerista Larry Gagosian.

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La manifestazione ormai arrivata ai blocchi di partenza – l’apertura ufficiale è prevista per sabato 23 aprile – coincide quest’anno con una situazione di crisi senza precedenti. La tragedia della guerra in corso non ha mancato di travolgere anche la biennale che ha visto annullata l’esposizione del Padiglione Russo e il complicarsi delle operazioni di allestimento relative all’elaborato progetto di Pavlo Makov, rappresentante dell’Ucrana a Venezia. «E’ difficile parlare di arte – spiega Alemani all’ANSA -, montare una mostra mentre siamo nel bel mezzo di una situazione così critica come quella che ha investito il popolo ucraino, tutta l’Europa in modo devastante. Ho preferito – sottolinea – ricorrere al filtro della letteratura, della storia dell’arte per raccontare temi che sono attualissimi, come il genere, la sessualità, il corpo, il rapporto con la tecnologia da un punto di vista che alcuni potranno trovare onirico, altri intimo»

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Uno spiraglio in questa spessa coltre di nebbia che oscura il nostro quotidiano attuale è ciò che ottimisticamente auspica la curatrice, nonostante l’arrivo della triste notizia relativa alla morte di Hermann Nitsch che proprio in queste ore avrebbe inaugurato la sua mostra personale realizzata da Zuecca Project. L’edizione 2022 si presenta già con delle intenzioni da record: quella di quest’anno infatti sarà la Biennale più lunga di sempre, con un’apertura prevista fino al 27 novembre 2022, con più artisti partecipanti, 213 gli invitati a esporre, 80 padiglioni nazionali e un totale di 1433 opere già pronte per accogliere i visitatori.  Senza contare gli eventi collaterali tra cui spiccano fra tutti le esposizioni dedicate ai pesi massimi del panorama contemporaneo: quella dedicata ad Anish Kapoor, spalmata su due sedi, l’esposizione riunisce le opere storicizzate e le più recenti dello scultore, inclusa la tanto attesa prima del suo lavoro utilizzando il “nero più nero del mondo”, e l’atra dedicata a Anselm Kiefer, con l’installazione site-specific dal titolo Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce (Andrea Emo), ciclo di pitture allestito nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale.

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Info: https://www.labiennale.org/it

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