Cosa vedere a Venezia durante la Biennale? Qualche idea per una visita all’insegna della cultura

Alcuni degli eventi collaterali più significativi in programma nel periodo della Biennale di Venezia, da Lucio Fontana a Claire Tabouret


 Claire Tabouret, The Spell , 2018
Courtesy of the Artist and Almine Rech Photo: Marten Elder

Venezia, città di arte e cultura, si ravviva per 7 mesi, a partire dal 23 aprile, per la Biennale di Venezia. Una manifestazione che si propone di mettere in mostra nuove tendenze artistiche e culturali. Il mondo dell’arte volge la sua attenzione e il suo interesse verso questa magnifica città, milioni di turisti e appassionati si riversano nei vicoli e canali della città sull’acqua. Un’occasione unica per dare ascolto a un pluralismo di voci artistiche, non solo presso la sede storica dei Giardini, ma in numerose altre sedi cittadine, con eventi e mostre promossi da enti e istituzioni nazionali ed internazionali.

Ogni evento al di fuori della programmazione ufficiale è stato cancellato o fortemente limitato, con quello che è stato definito l’editto blocca-mostre, in base al quale le sole mostre con marchio Biennale saranno legittimate ad esporre, nei mesi dell’esposizione internazionale, nel capoluogo Veneto.

Oltre alla Biennale in senso stretto, dunque, in città si svolgeranno una serie di “eventi collaterali”, per così dire “ufficiali” la cui lista è stata approvata dalla curatrice Cecilia Alemanni.

Nella programmazione degli eventi collaterali, autorizzati a svolgersi sotto il “marchio” della Biennale di Venezia, compaiono 30 eventi. Tra questi, tre esposizioni di giovani artisti emergenti, il future generation art prize e una mostra dedicata a Lucio Fontana e Anthony Gormley attirano la nostra attenzione.

courtesy Galleria Continua

Iniziando con l’indicare tre delle più interessanti esposizioni di artisti emergenti, parliamo di Arise, Hong Kong in Venice, di Angela Su, artista di Hong Kong, di grande successo. Un’artista che indaga la percezione del corpo umano attraverso la metamorfosi, il cambiamento e l’ibridazione. I suoi progetti sono un lavoro di ricerca che si materializza sotto forma di disegni, video, ricami, performance e installazioni. Una mostra all’Arsenale, che permette di interrogarsi sulle interrelazioni tra il nostro essere e il mondo che ci circonda, un modo in costante cambiamenti ed evoluzione.  

Un’altra donna, un altro talento e un altro nome che inizia a diventare costante nel mondo dell’arte: Claire Tabouret. Nei suoi dipinti figurativi, disegni e sculture, Tabouret scruta l’identità e guarda da vicino l’infanzia e i suoi enigmi, l’individuo isolato o in gruppo. A volte coperti, truccati o travestiti, i bambini e le donne dai volti muti stanno in piedi davanti allo spettatore come fotogrammi congelati. Una forma artistica che cerca di coinvolgere la sfera emotiva del pubblico, un’occasione unica di vivere qualcosa di straordinario. A Palazzo Cavanis, durante il periodo della biennale, viene offerta l’occasione di essere trasportati, attraverso le tele dell’artista, in un universo atemporale e carnevalesco. La mostra, dal titolo I am spacious, singing flesh, è presentata da FABA (Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte) in collaborazione con la galleria Almine Rech.

Infine, degno di nota, Eugen Raportoru, artista rumeno, cresciuto a Bucarest, che rappresenta fieramente le sue origini e la sua storia. Durante la Biennale di Venezia presso l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, si può visitare un’esposizione che ricostruisce una genealogia nascosta di una storia familiare e domestica, che vuole far riflettere e informare sulla cultura e la storia rumena.

Eugen Raportoru

La mostra del Future art prize è invece un evento di tutt’altro genere; si tratta dell’esposizione delle opere di un contest che ha messo a confronto gli artisti selezionati dalla Victor Pinchuk Foundation. Mai più che adesso, questa mostra ha una valenza simbolica di grande rilevanza, visto che l’ente organizzatore è una fondazione che ha la sede principale a Kiev, in Ucraina. Il concorso non si ferma con la guerra, ma offre un’occasione di dialogo ed espressione, un’occasione unica per inquadrare il panorama artistico in un momento storico di grandi sconvolgimenti.  È in programma alla Scuola Grande della Misericordia, a Cannaregio, dove saranno esposte opere non solo del vincitore, l’afgano Aziz Hazara, ma anche di numerosi altri artisti.

Mentre l’esposizione dedicata alle opere di Lucio Fontana in dialogo con quelle di Anthony Gormley presso lo storico studio Olivetti, in piazza San Marco è ideata e curata da Luca Massimo Barbero e prevede, con un metodo molto stimolante ed originale, un confronto diretto tra due maestri della scultura: attraverso le opere dei due artisti potremmo interrogarci su tematiche assai complesse e rilevanti per gli stessi, dal senso del tempo e dello spazio all’uso della luce e dei colori. Un’occasione che sembra essere unica ed imperdibile, realizzata in collaborazione con La Galleria Continua, l’Associazione Arte Continua e la Fondazione Lucio Fontana.

Nonostante l’editto blocca-mostre, Venezia, dal 23 aprile al 27 novembre, sarà pervasa di arte e consentirà agli appassionati di vivere esperienze estetiche di grande potenza. Gli eventi di cui abbiamo parlato rappresentano, certamente, un buon inizio.

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