A Venezia una grande mostra in due sedi dedicata ad Anish Kapoor

Dal 20 aprile al 9 ottobre 2022le Gallerie dell’Accademia di Venezia dedicano una straordinaria mostra al grande artista, Anish Kapoor.

Gallerie Dell’Accademia

Venezia

Anish Kapoor è uno dei massimi rappresentanti della scultura contemporanea che a partire dai suoi primi esordi indaga la dialettica degli opposti, dagli anni ottanta crea sculture con forme in parte astratte e completamente ricoperte da pigmento puro. Negli anni novanta, invece, le sue opere assumono dimensioni sempre più monumentali, spesso incentrate sulla tematica del vuoto, reso tangibile da una cavità che si riempie o da una materia che si svuota. 

Questa mostra su due sedi, che presenta cinquanta opere in totale dell’artista, ha un carattere retrospettivo con lavori chiamati a illustrare i momenti salienti della sua carriera. 

Le opere-manifesto di Anish Kapoor affiancano lavori inediti, alcuni dei quali ottenuti ricorrendo alla nanotecnologia del carbonio, all’interno di un itinerario che ripercorre la carriera dell’artista noto per le sue sperimentazioni percettive all’insegna del black material, il nero assoluto, ideato da Ben Jensen, e di cui Kapoor detiene l’esclusiva. In concomitanza della prossima Biennale , dal 20 Aprile al 9 ottobre 2022, le Gallerie dell’Accademia di Venezia dedicano una straordinaria mostra al grande artista.

Kapoor associa Venezia all’oscurità e a un senso della luce in grado di definire, in pittura e non solo, i limiti del buio. In questa chiave l’artista si inserisce a Venezia, soffermandosi sul rapporto tra violenza e bellezza. La violenza, apparentemente opposta alla bellezza, che accompagna il corso della storia dell’umanità fin da quando ne abbiamo memoria. Anish Kapoor la indaga, come possibile tratto rigenerativo, come accade con Picasso e Pollok , portandola al centro della sua riflessione.

«È un grande onore essere invitato a confrontarmi con le collezioni delle Gallerie dell’Accademia di Venezia; forse una delle più belle collezioni di pittura classica di tutto il mondo. – Ha sottolineato Anish Kapoor – Tutta l’arte deve sempre confrontarsi con ciò che è accaduto prima. Le Gallerie dell’Accademia rappresentano una sfida meravigliosa e stupefacente. Sento un profondo legame con Venezia, è l’architettura e la sua vocazione per l’arte contemporanea».

Il percorso espositivo sarà dunque ospitato anche nella prestigiosa sede di Palazzo Manfrin, edificio acquistato nel 1788 dal conte Girolamo Manfrin, ricco commerciante di tabacco, il quale aveva trasformato il primo piano dell’edificio in una galleria d’arte. Per la sua raccolta di dipinti, di sculture, libri e stampe, è stato considerato una sorta di «completamento del patrimonio di pittura veneziana esposto all’Accademia di Belle Arti».

Dopo la morte di Manfrin, intorno alla metà dell’Ottocento, le opere della collezione furono vendute e  le Gallerie dell’Accademia si arricchirono di ventuno dipinti tra i quali alcuni dei suoi maggiori capolavori: La Tempesta e La Vecchia di Giorgione, oltre a opere di grande qualità come il San Giorgio di Andrea Mantegna e il Ritratto di giovane uomo di Hans Memling, la Madonna in trono con il Bambino e un devoto di Nicolò di PietroI Santi Paolo e Antonio eremiti di Girolamo SavoldoSan Pietro e San Giovani Battista di Alessandro Bonvicino, detto Moretto.