A Venezia la pittura di Anselm Kiefer incontra la filosofia di Andrea Emo nelle sale di Palazzo Ducale

In mostra a Venezia, l'artista tedesco presenta In mostra a Palazzo Ducale un ciclo di dipinti firmati con lo pseudonimo Andrea Emo

Nato due settimane prima della fine della Seconda Guerra Mondiale, Anselm Kiefer si è confrontato nel corso della sua carriera artistica con i grandi temi della storia, del mito e della memoria, affrontandone anche gli aspetti più temuti e dolorosi. Nei suoi lavori, Kiefer ha più volte trattato la storia della nazione tedesca, spingendo il suo sguardo ai suoi miti e alle sue leggende.

Kiefer esalta la forza poetica dell’ossimoro “oscuro chiarore” che unisce in un’unica visione i concetti opposti di buio e luce, simboli di morte e vita. Proprio su questa scia del gioco duale oscurità-luce e nel perseguimento dello sviscerare i temi più reconditi, l’artista si inserisce nelle sale del Palazzo Ducale, sotto il nome del filosofo veneziano Andrea Emo.

L’istallazione di Kiefer nasce in concomitanza delle celebrazioni della Fondazione Musei Civici per i 1600 anni dalla fondazione di Venezia. Le sue opere, esposte tra il 26 marzo e il 29 ottobre 2022, dialogano infatti con la grandiosa Sala dello Scrutinio e le sue tele monumentali e più in generale l’intero ciclo decorativo della sede della Serenissima, con opere di Bellini, Tiziano e Veronese.

Il ciclo di dipinti creati appositamente per Palazzo Ducale nel corso del 2020 e 2021, si inseriscono nel fulcro della quinta edizione di MUVE Contemporaneo, rassegna biennale della Fondazione Musei Civici di Venezia che ha come riflessione la relazione dell’arte dell’oggi con i musei. La mostra è curata da Gabriella Belli e Janne Sirén.

Anselm Kiefer portrait. Photo credit Georges Poncet

Kiefer sceglie il Palazzo Ducale per ribadire il luogo-simbolo della Repubblica Serenissima d’essere ancora un centro di cultura viva e non solo memoria.
«Questi dipinti – ci ricordano il filosofo e l’artista – come nel disegno ineluttabile della vita, nascono dalla negazione, dalla cancellazione di altri cui si sovrappongono, in un certo senso sono l’esito del fuoco che ha bruciato l’intera decorazione della sala nel 1577, ma anch’essi sono destinati a morire quando si allontaneranno da Palazzo Ducale. L’unità tragica e irrisolvibile degli opposti.»

L’uso dei materiali di cui l’opera si compone sono colate di materia pittorica che sembrano stratificarsi, il piombo, il legno, la paglia e la cenere.

Palazzo Ducale, Sala dello Scrutinio

Già in precedenza l’artista tedesco aveva manifestato il suo interesse verso il filosofo dedicandogli nel 2018, la mostra Für Andrea Emo da Thaddaeus Ropa. Il punto nevralgico di incontro tra questi due maestri sta nel loro approccio consapevole della distruzione necessaria per la creazione di nuove esperienze – e dalla concezione dello stesso come di un ciclo continuo.

«E’ la prima volta – ha spiegato la direttrice Belli nel corso della conferenza stampa di presentazione – che questo nostro Palazzo ospita un progetto site specific di tale rilievo. L’installazione non ha un vero ordine cronologico, evoca Venezia ma nello stesso tempo prescinde dalla città perché parla di valori universali. Sono convinta che un visitatore, dopo essere entrato nella gloria della Repubblica attraverso la Sala del Maggior Consiglio saprà concentrarsi e intendere, guardando quest’opera, anche certe oscurità di questa installazione che noi abbiamo conosciuto nel corso del ‘900 e che purtroppo oggi sembrano ripetersi. L’arte contemporanea – ha proseguito Belli – dialoga con la storia, con artisti del passato, come Tintoretto, Andrea Vicentino e Palma il Giovane, ai quali l’opera di Kiefer si è addossata con rispetto e con amore.»

Il programma di MUVE Contemporaneo include anche, presso la Galleria Internazionale d’Arte Moderna a Ca’ Pesaro, la mostra “Afro 1950-1970. Dall’Italia all’America e ritorno/ From Italy to America and back“, riscoprendo uno dei grandi protagonisti della pittura italiana del secondo Novecento. Sempre nella Galleria Internazionale d’Arte Moderna, nelle sale Dom Perignon, MUVE Contemporaneo presenta inoltre “Raqib Shaw.

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