Volage, cronache dagli inferi

Un viaggio oscuro per l’artista di "Esperanza", alla guida di anime dannate che tentano una via di fuga dai loro tormenti

La stampa internazionale parla di «Sandoval mai così ispirato». Un’esagerazione? Ognuno, sfogliando le pagine di “Volage, cronache dagli inferi”, può farsi la sua idea. Certamente il graphic novel edito da Tunué, realizzato a quattro mani da Tony Sandoval (disegni) e Stephen Desberg (testi), rappresenta l’atteso ritorno del genio visionario del grande artista messicano classe 1973. Un nome che negli anni è diventato un punto di riferimento per la scena internazionale. Sono lontani i tempi in cui Sandoval lavorava con agenzie di grafica e design per poi rivolgersi al mondo dell’illustrazione e del fumetto, grazie vari progetti realizzati soprattutto in Francia.

Con variant esclusiva per le fumetterie, Volage (cartonato, 144 pagine a colori, 21 euro) viaggia ad altissima quota, e il merito è sia di Sandoval – dal 2011 la Tunué ha pubblicato tutti i suoi pluripremiati graphic novel: da Il cadavere e il sofà a Nocturno, da Doomboy a Oltre il muro, da Echi invisibili a Mille tempeste, Watersnakes, Appuntamento a Phoenix e Futura nostalgia – sia di Desberg, sceneggiatore belga classe 1954 (grande lettore di fumetti, figlio di padre americano e madre francese, ha iniziato nel 1976 sulla rivista Tintin).

Un viaggio su misura per l’artista latino, anime dannate che in Volage – tradotto per l’Italia da Stefano Andrea Cresti –, tentano di scappare dai loro tormenti, destreggiandosi all’interno di territori brulli e disperati. Il protagonista del racconto è Ian McGilles, uomo dal torbido passato che si è svegliato all’inferno. Quali tremendi atti ha compiuto per meritarsi ciò? Non c’è troppo spazio per le domande. McGilles, infatti, condivide la sua prigione con criminali di guerra, personaggi storici e serial killer che si sono conquistati di diritto il loro posto in questo luogo (“mi unisco a un gruppo di prigionieri ancor più maltrattati degli altri”). L’inquietante conclave lo informa su un progetto comune: scappare dall’inferno. 

Lasciandosi alle spalle gli abissi e i labirinti circondati dalla lava, McGilles e i suoi compagni di sventura riescono a risalire la superficie ma hanno alle calcagna il guardiano degli inferi – il Dilianatore, un vero e proprio demone cacciatore a cui nessuna anima è mai riuscita a sottrarsi – e il suo branco di cani rabbiosi. Per sfuggirgli, il gruppo di fuggiaschi si unisce a una carovana popolata da animali fantastici destinati al martirio. In una gabbia, una donna uccello cattura l’attenzione di McGilles. Il suo nome è Volage ed è pronta ad amarlo, anche in questa terra di rovine e disperazione. È una bellezza assoluta e questo angelo caduto rappresenta per l’uomo l’ultimo miraggio. Già, finché c’è vita c’è speranza. Ma quale illusione può esserci quando ci si ritrova all’inferno? E quale forma di redenzione o di amore? 

Un viaggio intimo e maledetto tra demoni e dannati – l’inferno illustrato è caro a molti autori: da Paolo Barbieri a Gabriele Dell’Otto, solo per fare due grandi nomi di casa nostra –, qui viene esaltato dai disegni eleganti e poetici del visionario Sandoval. Il protagonista del racconto, McGilles, oscilla come un pendolo fra la tentazione di capitolare e il desiderio di salvarsi, inseguendo a più non posso il sogno (meglio ancora, l’utopia) di una speranza del tutto antitetica all’orribile mondo in cui si ritrova. Tra gotico, horror e fiaba, una narrazione curata ed elegante. L’arte al potere.

Info: www.tunue.com

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