Lovotic X chiude il cerchio: il bilancio della prima stagione espositiva di FOROF insieme a Giovanna Caruso Fendi

Lo spazio romano che unisce antico e contemporaneo arriva all’ultimo dei cinque episodi con la performance dell’artista Lotic. Con la padrona di casa facciamo il punto sui passi fatti e sul futuro di FOROF

Il ciclo di episodi che hanno dato l’avvio alla prima stagione di FOROF giunge al termine. Una stagione invernale ricca di vitalità ha avuto luogo nel suggestivo spazio ai piedi della Colonna Traiana, dando respiro al progetto che porta la prestigiosa firma di Giovanna Caruso Fendi. Ospiti internazionali hanno avuto occasione di importare ricerche di natura assai variegata, fornendo al pubblico cittadino un’anticonvenzionale proposta, capace di arricchire quello che è il già iperprolifico panorama romano. 

Giovanna Caruso Fendi Ph Jacopo Tomassini

Da febbraio a oggi, ogni mese un diverso Episodio ha visto protagonisti Thomas Doxiadis (febbraio 2022), Agnes Questionmark (marzo 2022), Charlotte Gainsbourg (aprile 2022), Invernomuto (maggio 2022), artisti che hanno collaborato direttamente alla realizzazione di LOVOTIC o in sintonia con la ricerca proposta dai Soundwalk Collective.

Per chiudere la serie di episodi della Stagione LOVOTIC X a cura di Soundwalk Collective, autori dell’installazione LOVOTIC, si esibisce la cantante britannica Lotic con una performance dal vivo ispirata al suo ultimo album Water: una tenera meditazione sulle perdite e sulla forza vitale dell’amore, sulle linee temporali, sulle ascendenze e sulla resilienza.

È arrivato il momento di sospendere l’intenso ritmo sostenuto nei mesi addietro, ripensare a cosa è stato fatto ma sopratutto guardare oltre la calda stagione. Giovanna Caruso Fendi è alla guida di FOROF e riflette con noi sulla realtà romana attuale nella quale si cala il suo progetto e ci fornisce un bilancio sull’operato svolto fino ad oggi:

FOROF è stata una ventata d’aria fresca per il tessuto romano. Com’è stato lavorare con Soundwalk Collective in un luogo che conserva un patrimonio così prestigioso? Cosa ha significato operare con il passato per gli artisti inclusi negli episodi e come questo ha influenzato la scelta dei temi trattati? 

Era questo uno degli obiettivi fondanti di questa prima stagione di FOROF: creare una nuova prospettiva dialogica tra l’arte contemporanea e lo straordinario patrimonio archeologico del luogo, attraverso un continuo scambio emozionale che ispira e coinvolge, stimolando sperimentazioni e riflessioni. Il sito archeologico resta la fonte inesauribile che sgorga da un lontano passato, ispirando memorie e visioni agli artisti coinvolti nel progetto che danno vita agli inediti ed originali Episodi

Forof è – e deve rimanere – un luogo di aggregazione artistica, libero nel pensiero, così come accadeva al Cabaret Voltaire all’inizio del Novecento. 

La scelta di lavorare con i Soundwalk Collective è stata centrata: hanno realizzato perfettamente questo connubio tra passato, presente e futuro; attraverso mezzi espressivi come suono e luce, hanno realizzato Lovotic, un’installazione site specific che pur essendo di grande impatto emotivo e sensoriale, ha rispettato con grande attenzione il prezioso sito archeologico della Basilica Ulpia, ubicata al piano ipogeo di FOROF. 

Il programma di questa prima stagione è stato un cammino molto stimolante: l’ho percorso insieme a Soundwalk Collective e gli artisti chiamati ogni mese a interpretare negli Episodi le tematiche contemporanee innescate da Lovotic. Ma le emozioni più forti sono arrivate dai visitatori, nel sentire la loro condivisione e comprensione, nel vederli interessati e partecipi. 

fendi
Lotic, Ph. Philip Primus

Qual è stata la risposta del pubblico all’apertura di uno spazio così differente rispetto alle realtà già attive nella Capitale?

FOROF nasce con l’idea di preservare e valorizzare il sito archeologico conservato nello spazio attivando un dialogo con l’arte contemporanea e aprendo anche a forme di partecipazione più̀ diretta del pubblico attraverso gli Episodi

I visitatori e il pubblico hanno risposto con partecipazione alla mostra e alle nostre iniziative. Gli Episodi hanno avuto un significativo riscontro di presenze, con molte persone che hanno seguito più̀ di un nostro appuntamento. Questo per me significa che si sta creando una comunità̀ di pubblico che ci riconosce come luogo artistico da frequentare per ricevere degli stimoli culturali. Ovviamente, c’è ancora molto da fare, ma questa sfida mi piace, e abbiamo fiducia che continueremo a crescere. Il nostro impegno è quello di mantenere sempre alta la qualità̀ dei contenuti. 

La scena artistica romana sta affrontando un momento di forte cambiamento e crescita. Quale ruolo sta acquisendo FOROF in questo contesto effervescente?

L’intento di FOROF è di essere percepito come luogo di riferimento libero dagli schemi, in cui archeologia e arte contemporanea entrano in dialogo con il pubblico dei visitatori su temi sensibili, inclusivi e rispettosi delle differenze, che attivino una creatività senza pregiudizi. Una città imponente, incredibilmente unica come Roma può accogliere ed essere ricettiva a queste proposte di valore culturale. Il format della nostra proposta ha lo scopo di avvicinare il pubblico all’arte coniugando eventi culturali a momenti di incontro, di confronto, che stimolino discussioni, riflessioni e scambi.

invernomuto
PH Jacopo Tommasini

Il programma di incontri e la rassegna di episodi realizzata hanno portato a Roma interessanti personalità del panorama estero. Crede che la Capitale sia finalmente pronta ad aprire un dialogo costante con realtà internazionali? 

Credo che Roma sia pronta, anzi lo è da sempre! Con FOROF abbiamo pensato di proporre un “nostro” modo di operare nell’arte, libero di sperimentare e affrontare creazioni artistiche e argomenti inediti, aperto a tutti, per questo abbiamo coinvolto spesso un parterre artistico internazionale. Inoltre posso contare su una squadra motivata, giovane, preparata e connessa al mondo che ci circonda e cambia velocemente. 

Roma è energia creativa e culturale, dobbiamo incanalarla per valorizzarla al meglio, dialogare con lei e non fermarci alla superficie. È una città che merita profondo rispetto, un patrimonio di bellezza che non appartiene solo a noi romani ma al mondo. 

FOROF chiude una stagione ricca di eventi ma quali progetti futuri sono in cantiere per la prossima stagione?

Manterremo la stessa impostazione, perché abbiamo trovato il nostro modo di dialogare con l’arte. Stiamo già lavorando al progetto della nuova mostra site specific che occuperà gli spazi di FOROF e il sito archeologico in maniera diversa, sempre originale e di respiro internazionale.

Ci sarà quindi un’altra stagione di Episodi, che saranno studiati e realizzati insieme all’artista protagonista della mostra, e che vedrà altre personalità del mondo dell’arte entrare in dialogo con il nuovo progetto. Concludo come dico sempre al mio team di Forof: avanti tutta…!

PH Jacopo Tommasini

Info: www.forof.it