Nuovo attacco alla cultura in Ucraina, bombardato il Teatro d’Arte Drammatica di Mariupol

Il teatro d’arte drammatica nel cuore di Maiupol, nel sud dell'Ucraina, convertito in rifugio per centinaia di civili, è stato bombardato dalle forze russe. 

La cultura è ancora vittima delle violenze del conflitto tra Ucraina e Russia. Dopo le vicende delle ultime settimane non si arrestano gli attacchi che danneggiano il popolo ucraino e il suo patrimonio culturale. Il Teatro d’arte drammatica nel cuore di Mariupol, nel sud dell’Ucraina, convertito in rifugio per centinaia di civili, è stato bombardato dalle forze russe, trasformandosi questa volta nel palcoscenico di uno spettacolo che va oltre la tragedia.

Sergei Orlov, uno dei vicesindaci della città, informa che nel teatro si trovavano tra le 1.000 e le 1.200 persone. Al momento non è possibile confermare questa cifra, ma ci sono alcuni segni che indicano il teatro come fosse usato come rifugio per i civili. L’azienda statunitense Maxar Technologies ha diffuso nuove immagini satellitari che mostrano come nel cortile del teatro di Mariupol colpito dall’esercito russo ci fosse la scrittabambini”. 

Ancora non è possibile avere dati certi sui sopravvissuti e sulle vittime. Il deputato dell’Oblast, Sergei Taruta, tra i primi ad annunciare il bombardamento del teatro, ha pubblicato su Facebook un post nel quale riporta apparenti buone notizie «Dopo una terribile notte di incertezza la mattina del ventiduesimo giorno di guerra, finalmente buone notizie da Mariupol. Il rifugio antiaereo ha resistito».

L’agenzia Ukrinform, citando la parlamentare ucraina Olga Stefanyshyna, comunica un primo dato sul numero dei sopravvissuti:«Circa 130 persone sono già state salvate. I blocchi sono stati smantellati» scrive su Facebook la deputata.

Mariupol nel sud dell’Ucraina è tra le più duramente colpite dai bombardamenti e dalle feroci tattiche d’assedio dell’esercito russo ma al momento la Russia nega le accuse. Secondo il ministero della Difesa di Mosca è stata la milizia ultranazionalista ucraina del Battaglione Azov a distruggere l’edificio. «Sembra essere stato un attacco deliberato contro un obiettivo civile frutto di un bombardamento aereo russo». Sostiene il governo britannico di Boris Johnson, per bocca di James Cleverly.

«C’erano 1.200 bambini e donne là dentro. Intorno a questo teatro era scritto che c’erano bambini dentro, con lettere grandi, visibili dall’alto: il pilota dell’aeroplano che ha sganciato la bomba poteva leggerle. E malgrado ciò, questo mostro ha bombardato il teatro», afferma il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov, in collegamento oggi con le commissioni Esteri e Difesa del Parlamento Europeo a Bruxelles.

«A Mariupol – Continua Reznikov- I russi stanno conducendo un vero genocidio contro gli ucraini. In quella città vivevano 400mila persone: sono senza acqua e senza elettricità. I convogli che sono organizzati sono costantemente bloccati e bombardati. Secondo la dichiarazione delle autorità locali, si stimano ventimila vittime civili. E’ un numero orribile, che sale costantemente».

I rifugiati nel teatro venivano dai quartieri orientali della città, i quali attaccati fin dai primi giorni di assedio Russo e vicinissimi all’aree dei combattimenti si sono visti costretti a cercare rifugio verso il centro della città. Già il primo di Marzo il teatro aveva iniziato a riempirsi, allestito fin da subito come accampamento: assi in legno sulle vetrate e materassi sul palcoscenico.

ll Teatro più comunemente noto come Teatro Drama, è stato il principale teatro della città di Mariupol a partire dal 1878. La costruzione del teatro, è stata causata dall’arrivo in città della prima compagnia teatrale professionista che spinge il figlio del ricco mercante Vasily Šapovalov ad affittare uno spazio che diviene il primo teatro stabile dell’intero Oblast. Pochi anni dopo al teatro viene data una nuova sede e nel 1920, dopo la rivoluzione russa, la gestione del teatro passa ad un collettivo chiamato Teatro Nuovo. Il bombardamento è causa del crollo della copertura, del frontone con le statue delle arti e delle colonne neoclassiche del teatro.

Il Ministro della cultura, Dario Franceschini ha fatto sapere con un post twitter l’intenzione di ricostruire il teatro di Mariupol.

«Il Consiglio dei Ministri ha approvato la mia proposta di offrire all’Ucraina le risorse e i mezzi per ricostruirlo al più presto. I teatri di tutti i paesi appartengono all’umanità intera» ha aggiunto il Ministro.

Zelenskyy risponde al tweet di Dario Franceschini, omaggiando la proposta del Ministro, definendolo un metodo da seguire per ricostruire il paese« fino all’ultimo mattone».

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