Apre il 22 novembre la Scuola piccola “Zattere” di Venezia, innovativo centro di ricerca nel cuore di Venezia. Lo sfarzo dell’inaugurazione è adombrato dai retroscena sul suo finanziamento, reso possibile dai fondi dell’oligarchia putiniana.
Il retroscena sui finanziamenti
Per Nuova Venezia non ci sono dubbi: i fondi per la Scuola Piccola “Zattere” provengono dall’oligarca russo Leonid Mikhelson. Formalmente non è chiaro se si tratta di un altro abile raggiro delle sanzioni alla Russia. “Leonid Mikhelson non è un’oligarca qualsiasi, è un fedelissimo di Vladimir Putin” scrivono su Linkiesta. Fondatore di Novatek, la maggiore azienda privata di gas naturale nel paese, è da sempre un grande estimatore e collezionista d’arte. Nel 2009 fonda insieme a Teresa Iarocci Mavica la V-A-C Foundation, omaggio al nome della figlia, Victoria, oggi direttrice della fondazione. La V-A-C ha finanziato progetti rilevanti come la GES-2 House of Culture a Mosca e la stessa Scuola piccola “Zattere”.
Oltre all’arte, Leonid Mikhelson ha finanziato direttamente il governo di Putin e approvvigionato l’esercito russo, attualmente impegnato in una intensa campagna missilistica in corsa contro il tempo: tra poco sarà inverno e s’insedierà l’amministrazione Trump. La figlia, Victoria, è esente da sanzioni, pur avendo una quota azionaria del 2,3% in Novatek, azienda del padre. Con un utile miliardario derivato ha finanziato l’avamposto veneziano della V-A-C, da lei diretta, permettendo alla Scuola piccola “Zattere” di aprire come spazio di ricerca artistica.
Una zattera che fa acqua
Innovativo centro dedicato alla formazione e alla sperimentazione artistica, la Scuola piccola è situata in un palazzo ottocentesco a Dorsoduro, in affitto alla V-A-C. Completamente ristrutturata dal collettivo Fosbury Architecture, ospiterà residenze artistiche, installazioni e laboratori e vuole diventare un punto di riferimento per l’arte contemporanea. Il design e l’identità visiva sono stati curati da Giga Design Studio, e riflettono il concetto di “zattera” come simbolo di collaborazione e supporto. Alla guida del progetto c’è Irene Calderoni, ex capo curatrice della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.
Prendendo le distanze dalle accuse, Calderoni ha dichiarato alla stampa che la scuola è estranea a posizioni politiche ed è stata «finanziata dalla Sig.ra Mikhelson con i propri beni». In passato, l’ex direttore artistico di V-A-C Foundation Francesco Manacorda diede le dimissioni dopo l’invasione russa nel febbraio del 2022, per dimostrare la propria distanza dalle posizioni del governo russo. Va detto che parte del patrimonio di Victoria Mikhelson è direttamente legato al profitto derivato da aziende sanzionate: un finanziamento che rischia di suscitare polemiche intorno alla fondazione, nonché dell’Autorità Portuale di Venezia, proprietaria del palazzo, in locazione alla V-A-C.
Il nome dello spazio si ispira a un’istituzione della storia veneziana, la “scuola piccola”. Modello autoctono di organizzazione civica, diffusa e inclusiva, autonoma dalle strutture di potere governative ed ecclesiastiche del tempo, se ne ha traccia dal Medioevo fino alla fine della Repubblica. Le scuole piccole erano associazioni aperte, senza gerarchie ed egualitari, comprendendo persone di diversa estrazione socio-economica, uomini, donne e genti di ogni posto. La promessa della Scuola sembra tradita in partenza, a meno che la V-A-C si dimostri estranea e indipendente dal Cremlino come una vera “piccola scuola”.
Il mercato dell’arte globale, nonostante la crisi, è il campo di uno scontro tra vecchi e nuovi attori globali per il predominio del capitale, simbolico ed economico. In questo contesto, l’apertura della Scuola piccola “Zattere” di Venezia non fa eccezione: l’arte è denaro e pecunia non olet.