L’arte a sostegno di Gaza: la bellezza salverà il mondo?

Jeremy Deller e Cecilia Vicuña sono tra gli artisti che hanno aderito alla proposta benefica che consiste nella realizzazione di poster inediti a sostegno della martoriata popolazione di Gaza

Jeremy Deller e Cecilia Vicuña sono gi ultimi di celebri artisti del contemporaneo che hanno aderito all’iniziativa per una raccolta fondi, a sostegno della crisi umanitaria che Gaza sta attraversando. Il progetto, dal nome – che già dovrebbe far riflettere – What did you do… consiste in una serie di poster commissionati agli artisti, con l’intero ricavato devoluto all’associazione benefica Medical Aid for Palestines.

Hamja Ahsan, Banu Cennetoğlu, Marcus Coates, Jesse Darling, Jeremy Deller, Falgoush Collective, Fehras Publishing Practices con Nancy Naser Al Deen e Sina Ahmadi, Dora García, Deborah-Joyce Holman, Karl Holmqvist, Marianne Keating , Rosalind Nashashibi, Prem Sahib, Tai Shani, Sofia Niazi, Katrina Palmer, Charlie Prodger, Anne Tallentire, Joanne Tatham e Tom O’Sullivan, Rosa-Johan Uddoh e Cecilia Vicuña sono tutti i protagonisti di questo nobile fine, con la speranza di un cambiamento che deve necessariamente arrivare.

Vicuña ha realizzato un poster raffigurante due braccia che cullano il sole, con le parole Sol Y Dar Y Dad che fanno riferimento alla parola spagnola per solidarietà, solidaridad. DellerTurner Prize nel 2004 – ha contribuito con un manifesto che presenta le parole Lost Children, con i colori della bandiera palestinese: rosso, bianco e verde. La fotografia di una finestra e un pezzo di carta con la scritta Palestina libera mostrato al contrario sul riquadro centrale è il lavoro di Charlie Prodger.

Mentre la guerra imperversa a Gaza, la cultura viene lentamente distrutta assieme a milioni e milioni di vite. E nel momento in cui a morire è il patrimonio identitario di un paese – con musei, archivi e centri culturali distrutti – è la futura memoria collettiva a risentirne, la cancellazione di una storia che porta a un genocidio non solo umano ma anche culturale. La bellezza dunque salverà il mondo? Probabilmente no, ma la forza delle idee di uomini che lottano per la libertà, quella sì.