A New York continuano le proteste contro la guerra in Palestina: nuova manifestazione al Museo Ebraico

Alcuni manifestanti hanno interrotto una conferenza al Museo Ebraico per protestare contro la mostra dell'artista israeliana Cherkassky

«Come operatori culturali, come ebrei di coscienza antisionisti, come residenti di New York City, vi imploriamo di affrontare la realtà» ha iniziato a gridare un gruppo di organizzatori della protesta, interrompendo la conferenza che si stava svolgendo. Inizia così la manifestazione di New York all’interno del Museo Ebraico, durante lo svolgimento della mostra 7 October 2023 dell’artista israeliana Zoya Cherkassky.

Fulcro della rassegna 14 disegni su carta che raffigurano l’attacco terroristico di Hamas al Nova Music Festival e le successive conseguenze. I manifestanti hanno sostenuto che la mostra di Cherkassky fosse «propaganda imperiale» e «mezzo per fabbricare il consenso per il genocidio». La protesta è stata l’ultima di una serie di manifestazioni pro-Palestina a New York, da quella del MoMA al Museo di Brooklyn: scopo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’uccisione di circa 28.000 abitanti di Gaza dal 7 ottobre, secondo il ministero della sanità locale. Ognuna di queste istituzioni è stata condannata dai contestatori per il «vergognoso silenzioso» nei confronti della guerra mediorientale.

Ispirazione della serie grafica è la celebre Guernica di Pablo Picasso: la stessa artista avrebbe definito la strage di Hamas una «Guernica israeliana». Un ex membro dello staff del Museo Ebraico, Max Levin, ha definito «spaventosa e pericolosa» una tale strumentalizzazione della storia dell’arte. I disegni in mostra infatti, mostrano una sola parte del conflitto: i testi introduttivi non presentano alcuna menzione al continuo bombardamento su Gaza da parte di Israele che ha ucciso 28.000 palestinesi dopo l’attacco di Hamas in cui sono rimasti uccisi 695 civili israeliani. Cifre disastrose e una storia già sentita fin troppe volte da un Occidente che continua a fare finta di nulla. Una verità che sta uscendo piano piano e di cui ancora troppo poco si parla.