Non si puniscono gli errori del cuore, la personale di Demetrio Di Grado per il World Collage Day

Lo street artist siciliano presenta alla Galleria KoArt di Catania un sunto della sua ricerca verso un collage più intimo e personale

courtesy immagine Daniele Tozzi

L’11 maggio 2024 ricorre il World Collage Day, che dal 2018 si celebra nel secondo sabato di maggio su iniziativa di Kolaj Magazine (rivista collage internazionale), con l’invito ad artisti e luoghi d’arte a organizzare eventi in tutto il mondo.

Connettersi per riunirsi in una comunità per enfatizzare questo mezzo artistico che concede di elaborare sempre nuove forme e nuovi modi di pensare oltre ogni confine. Nel mondo dell’arte moderna il termine collage viene coniato da Pablo Picasso e Georges Braque, i due artisti cubisti considerati pionieri della tecnica nonché del movimento artistico del collage. Dal cubismo alla pop art per arrivare alla street art dei nostri giorni e incontrare quello che potremmo definire altrettanto pioniere dello street collage.

Lo street artist siciliano Demetrio Di Grado cresce all’insegna della cultura Hip Hop, dal rap al writing di New York, che lavorando dal 1994 nelle strade in giro per l’Europa, arriva a “importare” su muri e gallerie d’arte, in Sicilia e altrove. La sua ricerca è un’evoluzione della poster art, non un semplice manifesto, bensì una sovrapposizione di elementi, in quanto sul muro interviene su più livelli, più’ strati di carta, colla e spray, costruendo in loco un manifesto introspettivo 2.0, primo e per ora unico artista a fare questo tipo di lavoro in Italia.

Il collage per Demetrio è una forma espressiva diversa, più intima e più interlocutoria, dettata dalla necessità di racchiudere, come se fosse un diario, le sue emozioni più contrastanti e dirompenti, quale manifestazione di una vera e propria passione per la carta in ogni sua forma espressiva e comunicativa.  Il suo lavoro parte da una ricerca iconografica metodica e costante che ha portato Demetrio ad archiviare negli anni immagini e testi: ritagli di fumetti, riviste d’epoca, giornali, romanzi, antologie di poesie, lettere, documenti, cercati, ricercati o trovati per caso, del tempo presente e del passato, diventano la materia prima di diari emozionali in cui la figura è sempre al centro. I suoi collage sono firmati con il “tag”, la firma degli street writer che trasla sulla carta, assumendo una valenza fondamentale nella composizione dei lavori. Nelle opere di strada Demetrio sovrappone le sue figure con una barra nera, stravolgendo e rivoluzionando il richiamo semantico ad un periodo in cui la censura giocava un paradossale e ipocrita doppio ruolo di salvaguardia della moralità e al contempo strumento di marketing.

Il tema della censura, la “bannatura” è quindi protagonista della evoluzione comunicativa delle opere di Demetrio, che trasforma la carica trasgressiva, e come tale censurabile, dei porno casalinghi degli anni 80 fino al packaging dei dischi punk anni 90, in messaggi lapidari e liberatori usando la spensieratezza dei bambini per far crollare gli ultimi sterili muri di ipocrisia.

Picasso diceva: “Ogni bambino è un artista. Il problema è rimanere un artista una volta cresciuti”. Demetrio ci è riuscito, grazie ai suoi collage che ha portato dalla strada alla galleria fino ad entrare lo scorso marzo nella boutique Dior a Venezia, dove ha diretto un workshop con una selezione di clienti dedicato alla nuova collezione della maison francese.

In occasione del prossimo world collage day, sarà presentata la sua personale NON SI PUNISCONO GLI ERRORI DEL CUORE a cura di Francesco Piazza presso la Galleria KoArt di Catania. Scrive il curatore: “Le opere esposte in mostra, sono avvolte in un velo di delicata fragilità, evocano un profondo senso di connessione tra le persone attraverso la descrizione impietosa di una vulnerabilità condivisa. I volti ipnotizzati dai miraggi di una felicità fasulla, eternamente desiderosa di approvazione esterna, riflettono il dilemma di un conflitto irrisolvibile tra fervidi desideri e conseguenze ineluttabili, tra l’impulso del cuore e la cruda realtà dei fatti”.