Non è la prima volta che a finire sotto i colpi della guerra tra Israele e Hamas sono gli artisti. Dopo i fatti del Frick di Pittsburgh, che ha rinviato una rassegna di arte islamica, e della Lisson Gallery di Londra che ha annullato una mostra di Ai Weiwei per un tweet sulla guerra dell’artista, anche l’Eskenazi Museum of Art (EMA) dell’Università dell’Indiana a Bloomington negli USA ha cancellato la retrospettiva dell’artista palestinese Samia Halaby. Immediata la sollecitazione a ripristinare la mostra, che conta migliaia di firme.
Come per il caso del Frick, la mostra di Halaby è stata cancellata per “problemi di sicurezza”. Pianificata per più di tre anni, Centers of Energy, la mostra dell’EMA, sarebbe stata la prima grande retrospettiva dell’artista palestinese negli USA. A promuovere la petizione è stata Madison Gordon, pronipote dell’artista e amministratrice della sua fondazione.
Nella sollecitazione si invita la presidente dell’Università dell’Indiana, Pamela Whitten, a revocare la cancellazione. Improvvisamente annullata alla fine di dicembre, secondo l’Università dell’Indiana la retrospettiva di Samia Halaby nel museo USA destava preoccupazioni tra i leader accademici e i funzionari del campus riguardo l’integrità della mostra stessa. Oltre a esprimere il disappunto per il fatto che l’università venga “privata di un’importante mostra di arte contemporanea e cultura di primo livello”, la petizione sostiene che l’istituzione non ha fornito alcuna prova di reali minacce alle opere o al campus a causa del contenuto della mostra.
In più, la stessa artista ha rilasciato una dichiarazione. «Chiaramente l’intento è quello di sopprimere le voci palestinesi proprio in questo momento. Se questa non era la loro intenzione, perché non accettare la mia offerta di incontrarli e chiarire le questioni? Perché non hanno parlato durante i tre lunghi anni di preparazione?». Così Halaby, che ha anche insegnato all’Università dell’Indiana, ha apertamente contestato la decisione, che si inserisce in un più diffuso clima antisemita, antiarabo e islamofobo alimentato dalla guerra scoppiata il 7 ottobre. Per chiedere la reintegrazione della mostra, l’artista ha scritto due lettere a Whitten.
Altre università hanno mantenuto il proprio impegno verso Halaby. Tra queste, la University of Chicago Press pubblicherà a marzo il catalogo della mostra, mentre il Broad Art Museum della Michigan State University prevede di inaugurare la rassegna dell’artista a giugno come seconda parte di quella che si sarebbe dovuta svolgere all’Università dell’Indiana.