Un David sotto la tangenziale – Alessandro Calizza in mostra da Bar.Lina

Lo spazio queer aperto a San Lorenzo ospita la nuova personale del pittore romano che riflette sul disfacimento dell’icona del patriarcato occidentale.

San Lorenzo non smette ancora di vedere alimentato il suo fermento: il recente ampliamento dell’offerta artistica, con la conformazione di una costellazione di gallerie sempre più ampia – vedi la recente inaugurazione della nuova sede di Monitor – a cui si associa il corposo numero di spazi espositivi indipendenti, centri di ricerca e studi d’artista che da sempre popolano il quartiere capitolino, contribuiscono alla propulsione di una produttività creativa dal carattere estremamente prolifico. 

Non sfugge quindi il motivo per cui Alessandro Calizza (Roma,1983) sceglie di non fare tanta strada fuori dal suo studio nell’artist run space Ombrelloni, con sede a San Lorenzo, per connettere il proposito di una nuova personale con la missione del queer space Bar.lina, trovando nel distretto sanlorenzino un’ecosistema culturale altamente attraente e pieno di desideri di sinergia. Rotten dreams and Golden plates rimane aperta al pubblico fino al 16 dicembre, dando forza alla già folta programmazione del centro di ricerca di Viale dello Scalo S. Lorenzo, 49. 

Dopo anni di attività non ancora finalizzati in un progetto concentrato sulla sua ricerca individuale in Italia, l’artista sceglie di confrontarsi con una sfida complessa capace di generare un terreno fertile per il dibattito a proposito di un tema attualmente caldissimo: la crisi della società patriarcale e i suoi simboli. La visione decostruttiva di una panoramica culturale ormai stantio ma purtroppo ancora vigoroso e tradizionalista, trova nella concezione dell’individuo maschile dominante un’icona da abbattere per lasciare spazio a un terreno fluido, pronto a ridisegnare le dinamiche gerarchiche del nostro tempo. 

La statua dell’eroe biblico è il simbolo in cui dal rinascimento si è riversata ogni goccia del modello gerarchico maschile, in cui l’uomo bianco è l’eroe della sua storia, unico demiurgo della sua vittoria, invincibile e perfetto, incarnazione delle aspirazioni di controllo e potere nascoste sotto una maschera di intellettuale ipocrisia. In questo senso, il putrefatto cadavere sventrato della copia della statua michelangiolesca realizzata da Calizza è la testimonianza di un ideologia che agli occhi dell’artista e del curatore Andrea Acoccella, non ha altro da aggiungere al presente, deve essere solo seppellita, eliminata, prima che da essa emerga un’inguaribile epidemia. 

La pratica di Calizza prende posizione: l’argomentazione di una riflessione critica profonda e estremante diretta divampa nella messa in atto di una “strage” che prende corpo da un’ideologia chiara, reazionaria. Non si guarda al confronto politicamente corretto, Rotten dreams and Golden plates è un manifesto guerrafondaio contro il mondo com’era e come si ostina ancora ad essere. 

La cronaca di ogni giorno ci ricorda l’oppressione di una cultura maschiocentrica che non risparmia il presente, insinuandosi in ogni anfratto del nostro contemporaneo. Calizza lancia un messaggio: non è più lecito temere di tirare fuori dalla crepa il serpente rintanato, occorre essere il pugno coraggioso che estirpa l’intruso, perché è questo ormai il modello maschilista, un clandestino, un virus da debellare. 

Info: www.barlina.org
Rotten dreams and golden plates, di Alessandro Calizza, a cura di Andrea Acoccella
Dal 14/10/2023 al 16/12/2023
Bar.Lina
Viale dello Scalo S. Lorenzo, 49 Roma