BACKSTAGE. Mimmo Cattarinich e la magia del fotografo di scena è la nuova mostra visitabile fino al 16 giugno 2024. Abano Terme si rivela non solo destinazione principale delle Terme Euganee ma anche località pronta a investire sulla cultura, almeno per quanto riguarda Villa Bassi Rathgeb, aperta a dicembre 2018 dopo un lungo restauro.
Il museo ha buone possibilità di crescita se pianifica una valida programmazione e soprattutto raccoglie piccole gemme: opere pittoriche di ambito bresciano e bergamasco ma anche un Palma Il Giovane, un bel dipinto di Giovanni Busi detto Cariani, un Moretto da Brescia (maestro del Moroni a cui è dedicata grande mostra a Milano) e un autoritratto del Ceruti, detto il Pitocchetto, appena restituito dal Getty Museum. Una cinquantina delle opere che compongono la sua collezione permanente erano appartenenti a Roberto Bassi Rathgebe sono state donate al comune nel 1972 e la villa è stata intitolata al donatore bergamasco.
Nonostante l’allestimento risulti in alcune sue parti poco convincente, la mostra antologica dedicata al fotografo di scena Mimmo (Domenico) Cattarinich regala delle sorprese. Presenta in totale 100 fotografie, provenienti dall’archivio dell’Associazione culturale Mimmo Cattarinich di Roma. Tramite questi scatti di scena, riusciamo parzialmente a ripercorrere la storia del cinema italiano e internazionale dagli anni Sessanta a oggi, grazie soprattutto ai volti di grandi registi – Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Bernardo Bertolucci – e agli attori che hanno caratterizzato il grande schermo come Marcello Mastroianni, Alberto Sordi, Catherine Deneuve, Claudia Cardinale.
La mostra si dipana al piano terra e al piano inferiore. La sala migliore, dal punto di vista allestivo, è senz’altro la sala affrescata ove troviamo posizionati l’una accanto all’altro futuri moglie e marito: sono del 1993 sia il ritratto del premio Oscar Javier Bardem – immortalato durante una pausa dalle riprese di Uova d’oro, diretto da Bigas Luna -, sia il dittico speculare di Penélope Cruz, in posa per il mensile Max.
Il nucleo più importante della mostra consiste nei negativi digitalizzati di Medea che sono stati stampati appositamente per l’occasione. Quella che potrebbe essere la gemma dell’esposizione perde punti a causa del modo in cui sono state stampate. Più fotografie sono accorpate sullo stesso supporto, accostando quelle scattate nello stesso frangente. Le diverse serie di scatti sono inframezzate da una trama che emula il film dei rullini, ricordando le grafiche e le cornici con cui si decorano le foto digitale, usando app come Retrica.
Molte sono le fotografie interessanti da un punto di vista storico-documentativi ed estetico. Una giovanissima Monica Vitti viene immortalata insieme a Giorgio Albertazzi sul set di Ti ho sposato per allegria. Sul set di Satyricon, l’ovale del volto di Lucia Bosè spicca dietro una serie di teste in gesso, la luce crea ombre morbide sul mento e sul lato destro del viso. Terence Stamp è fotografato sul set di Tony Dammit diretto da Fellini, terzo episodio del film Tre passi nel delirio; Claudia Cardinale sul set di La ragazza di Bube diretto da Luigi Comencini, Michel Piccoli nel capolavoro di Marco Ferreri, Dillinger è morto,Silvana Mangano nell’episodio L’Uccellino diretto da Tinto Brass in un film collettivo intitolato La mia signora in cui l’attrice recitava con Alberto Sordi.
Mimmo Cattarinich è stato in grado di cogliere momenti particolari durante le riprese di alcuni film: Franco Zeffirelli, ad esempio, viene catturato mentre è intento a tagliare dei ciuffi di capelli dalla chioma di un attore in Fratello Sole, Sorella Luna; il regista Pedro Almodóvar sta dirigendo Victoria Abril sul set di Legami! degli anni ’80.
Spesso risultano più accattivanti – soprattutto per le riviste di moda e costume – i ritratti in posa, come quello scattato in studio a Dario Argento e utilizzato poi come copertina del libro Il brivido, il sangue, il thrilling o il primissimo piano di Monica Bellucci per il settimanale “7 del Corriere della Sera”, in ultimo, il bel ritratto ravvicinato di Guzzanti ai tempi del tv show “Avanzi”. Eppure, i ritratti più interessanti a livello psicologico, sono spesso quelli in cui la persona non si aspetta di essere fotografata e si accorge una frazione di secondo in ritardo della presenza dell’obiettivo: questo è ciò che è successo nello scatto “rubato” in un momento di paura all’attore Rutger Hauer sul set del film In una notte di chiaro di luna di Lina Wertmüller, in cui il sole crea un bel effetto velluto sulla pelle dell’attore.
L’opera fotografica di Mimmo Cattarinich presenta quindi un carattere e una ricchezza da rivalutare e, a livello documentario e culturale, ci regala momenti magici che toccano corde profonde legate a background collettivo ma soprattutto individuale, personalmente scelgo il fermo-immagine di Marco Ferreri con Sergio Castellitto e Francesca Dellera sul set de La carne o i sorrisi di complicità e amicizia tra Maria Callas e Pier Paolo Pasolini.
Dal 9 febbraio al 16 giugno
info: museovillabassano.it