Al Mattatoio l’anteprima della mostra del premio fondato 16 anni fa dall’editore Guido Talarico. Presenti tutti i finalisti e i premi speciali accolti dal Presidente di Azienda Speciale PalaExpo Marco Delogu e celebrati da una autorevole rappresentanza istituzionale. Erano presenti infatti all’opening il Vice presidente della Camera Giorgio Mulé, i deputati Maria Elena Boschi e Valentina Grippo, il Vice Capo di Gabinetto e Consigliere economico del Ministro della Cultura Giorgio Carlo Brugnoni e la Presidente della Commissione Cultura del Comune di Roma Erica Battaglia.
I momenti che precedono gli anniversari si rivestono sempre di quella sospensione eccitante che anticipa la festa. Questa tensione allegra è quella che si avverte durante l’opening del Talent Prize 2023, che quest’anno torna al Mattatoio di Roma – come già era stato nel 2018 – dal 27 ottobre al 19 novembre. La sedicesima edizione, questa, che si fa vigilia del ventennale di Inside Art, le cui celebrazioni avranno luogo per tutto il 2024.
Nato quattro anni dopo la fondazione della rivista, il Talent Prize si riconferma garanzia per i giovani artisti di tutto il mondo, con un’attività instancabile di ricerca e mecenatismo. E nella serata inaugurale questa rete di relazioni, intessute nell’arco di sedici anni, è la vera protagonista.
Introduce la cerimonia di premiazione Fabrizia Carabelli, managing editor di Inside Art e co-curatrice del Talent Prize insieme a Elena Pagnotta, product manager di Inside Art.
I saluti istituzionali di Marco Delogu, Presidente Azienda Speciale Palaexpo aprono la serata: «Questa è una mostra che fa parte di un progetto comune che tutta l’Azienda Palaexpo porta avanti: quello di riportare Roma al centro della scena dell’arte internazionale».
Prende poi la parola Guido Talarico, ideatore e fondatore del Talent Prize e direttore di Inside Art: «Guardiamoci intorno. Questo una volta era un mattatoio, un luogo cruento. Oggi, qui, avete la visione vera, plastica di come l’arte può cambiare le cose. Il miracolo dell’arte ha la capacità di cambiare un luogo di morte in un luogo di prospettiva e di gioventù. Quest’anno il Talent Prize è alla sedicesima edizione con oltre 10.000 iscritti, non ci sono altri premi in Europa che hanno questi numeri. La nostra presenza qui vuole celebrare il giovane talento».
Una serata così importante non poteva che avere soltanto ospiti d’eccezione come l’artista Emilio Isgrò che ha dato avvio alle celebrazioni per il ventennale di Inside Art con un regalo a noi e al nostro editore, esposta eccezionalmente al Mattatoio insieme alle opere dei vincitori del concorso: I vent’anni di Guido, un box che riproduce le pagine della rivista Inside Art e le cancellature dell’artista. Le sue parole, come sempre esemplari, danno un monito ai giovani artisti: «Di solito ci si aspetta da un vecchio artista che faccia discorsi edificanti. Devo deludere qualcuno perché io discorsi edificanti non ne so fare. Quello che voglio dire ai giovani artisti è: non puntate mai a diventare maestri. È sempre meglio che rimaniate allievi perché bisogna imparare fino all’ultimo. Quando arriverete ad essere maestri, sarà la vostra fine» E in merito all’opera realizzata per Inside Art dichiara: «Ho intitolato l’opera I vent’anni di Guido perché attraverso di lui l’ho regalata ai vostri vent’anni».
In mostra anche il documentario diretto da Guido Talarico: Emilio Isgrò – Come cancellare l’inutile. Il film è prodotto da FAD, società di produzione di Guido Talarico e da Lilium Distribution di Simona Garibaldi, in collaborazione con Rai Cultura e con Treccani – Istituto della Enciclopedia Italiana.
Durante la serata dell’opening si è svolta la premiazione del vincitore Giulio Bensasson, con l’opera Come funghi, e degli artisti finalisti e vincitori dei premi speciali del concorso: Vaste Programme con Calentamiento, Yuxiang Wang con Vacava, Tommaso Spazzini Villa con Autoritratti [Odissea], Itamar Gov con Il Mausoleo dei Cedri Rifiutati, Axel Gouala con Falaise, Gianluca Brando con Quiete, Marco Rossetti con Slander, Camilla Alberti con Bizarre Remains. Remain 1, Daniele Di Girolamo con Beautiful things fading away (conversation), insieme al Premio Speciale Inside Art Luca Marcelli Pitzalis con il lavoro The flag on the highest tower e, last but not the least, la Menzione speciale della giuria dedicata a Diego Randazzo con l’opera FLAT / Perché un algoritmo elimina l’uomo da una stanza piena di solitudine?
Nel corso della cerimonia di premiazione Guido Talarico dà il via alla consegna delle targhe per i premi speciali del Talent Prize: il Premio Speciale Emmanuele F.M. Emanuele conferito a Tommaso Spazzini Villa e assegnato durante l’opening dall’On. Erica Battaglia, Presidente Commissione Cultura del Comune di Roma. L’On. Valentina Grippo, Vice Presidente Commissione Cultura della Camera dei Deputati, premia Axel Gouala con il Premio Speciale Fondazione Cultura e Arte/Sezione Internazionale. L’On. Maria Elena Boschi, Capogruppo Commissione Affari Istituzionali, consegna il Premio Speciale Fondazione Cultura e Arte/Sezione Emergenti a Yuxiang Wang, Giampiero Zurlo, Presidente di UTOPIA, la società leader in Italia nell’attività integrata di Public & Legal Affairs, Corporate Communication & Digital Strategies, consegna il Premio Speciale UTOPIA a Itamar Gov, Giorgio Carlo Brugnoni, Vice Capo di Gabinetto e Consigliere economico del Ministro della Cultura, premia invece Luca Marcelli Pitzalis con il Premio Speciale Inside Art .
«Gli istituti italiani di cultura sono uno strumento che si sta usando sempre di più. Queste mostre servono a segnalare al Ministero della Cultura e al Ministero degli Esteri queste personalità di valore perché sono dei geni e come tali vanno trattati», ha commentato Giorgio Mulé, Vice Presidente Camera dei Deputati, al momento dell’ultima premiazione, quella del vincitore Giulio Bensasson che emozionato ha commentato: «Come il maestro Emilio Isgrò non sono bravo a fare discorsi edificanti. Soltanto che lui ha mentito, perché le parole d’esempio le ha dette eccome. Io mi limito a ringraziare voi tutti per questo traguardo e per essere qui, che è il motivo per cui facciamo quello che facciamo».
Il lavoro del Talent Prize dura un anno: finiamo oggi ma a gennaio già si ricomincia.
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