Augustas Serapinas da FOROF: i suoi uomini del fango nell’ipogeo della Basilica Ulpia

Ilaria Gianni cura il nuovo intervento di Serapinas all’interno dello spazio adottato da Giovanna Caruso Fendi, guardando al futuro e portando un monito alla salvaguardia del nostro mondo.

La terza stagione di FOROF ha ufficialmente inizio. Il nuovo esordio dello spazio dedicato al dialogo tra antico e contemporaneo apre le porte presentando al pubblico il suo nuovo progetto espositivo realizzato da Augustas Serapinas.
Dopo Lovotic, il futuristico intervento del Sound Walk Collective e Sortilegio, la sciamanica e mistica visione di Alex Cecchetti, è il turno dell’artista lituano ad accettare il confronto con il fascino dell’antico custodito dal centro culturale, nato dall’impegno di Giovanna Caruso Fendi, con l’esposizione Baltic Adventure. L’esposizione inaugurata il 3 ottobre verrà inoltre seguita nei mesi a venire con la consueta serie di episodi che avranno il merito di riattivare l’intervento artistico di volta in volta con nuove dinamiche creative. 

Il monito di Serapinas

L’attivazione del dialogo tra antico e contemporaneo rimane il leitmotiv che contraddistingue l’identità dello Spazio romano ma a questo si aggiunge per questa occasione una nota pungente, tanto ispiratrice quanto ammonitrice, un monito al pubblico che visiterà lo spazio durante questa stagione: il domani dispotico tanto immaginato e temuto si continua ad avvicinare inesorabilmente e agire adesso, come umanità intera, è ormai imprescindibile. Il riscaldamento climatico e le conseguenze a esso relative continua imperterrito nella sua rivoluzione del mondo, almeno per come lo abbiamo sempre conosciuto, facendo riappropriare la natura di ciò che l’uomo è riuscito nei secoli a tenere stretto in pugno con la sua azione antropizzatrice. 

Come cambiare una sorte ormai apparentemente incontrovertibile? Serapinas non ha l’ardere di rispondere a questo complesso interrogativo, piuttosto è la riflessione sulla sua urgenza a essere presentata agli occhi degli spettatori, portandola alla ribalta del dibattito. Con Serapinas quindi anche FOROF si aggiunge alla folta schiera di promotori culturali che lasciano alla visione artistica l’arduo compito di sollecitare la presa di coscienza comune su un tema quanto mai attuale.

La tribuna degli uomini del fango

La nuova veste dello spazio ai piedi della colonna traiana richiama esplicitamente la funzione originaria per cui la Basilica Ulpia e il foro antistante sono stati concepiti, i cui resti rimangono ben conservati nel piano ipogeo di FOROF: l’intuizione di Serapinas infatti, dopo un primo sopralluogo esplorativo, è andata a concretizzarsi in un esplicito riadattamento del sito archeologico in veste di tribuna. Quello che oggi è solo un lontano affascinante eco della maestosa regalità dell’architettura romana antica, è stato secoli addietro un luogo di incontro e confronto in cui gli uomini erano soliti riunirsi per discutere delle più urgenti tematiche che toccassero da vicino la vita di ogni cittadino romano. 

Come allora, una nuova riunione viene convocata: un nuovo e metaforico appello porta umanoidi figure di paglia e argilla ad aggregarsi sugli antichi marmi policromi della Basilica per far divampare il dibattito sulla soluzione necessaria alla sopravvivenza collettiva. Mudmen è l’installazione principe di Baltic Adventure, un manifesto che interconnette attivamente passato e presente, abbigliando FOROF con una veste impegnata ed evocativa. Il rispetto del reperto antico si impreziosisce di un’acuta ricontestualizzazione figlia della visione di Serapinas che nelle rovine dell’antico vissuto di coloro che ci hanno preceduto, intravede una tutt’altro che impossibile premonizione dell’imminente futuro di cui siamo noi stessi gli unici responsabili. 

ph Monkeys Video Lab

Le rovine del presente e l’alba di domani

Mudmen viene accompaganta da una nuova inedita serie di installazioni che Augustas Serapinas utilizza come allarmanti reliquie di una realtà che sta andando lentamente sgretolandosi senza lasciare traccia alcuna. Lo sguardo dell’artista si poggia sulle abitazioni tipiche del paesaggio baltico, strutture interamente realizzate in legno, soggette alla violenza dell’intemperie, oggi acuita dalla critica condizione climatica della quale siamo testimoni.
Part of the House from Rūdninkai
(2023), Part of the House from Skirgiškės (2023) e Window Glasses from Jonas house (2023) nascono proprio da macerie che oltre a essere state una volta rifugio sono oggi richiamo di antica sapienza: salvare i brandelli di queste strutture è infatti un atto che testimonia la virtù della tradizione umana, un elemento che nel progetto espositivo definisce chiaramente non tanto un’aperta condanna verso tutto ciò che concerne l’antropizzazione, quanto un invito a riconsiderarne lo sviluppo in ottica futura. Rinascere dalla ceneri di un mondo ormai al suo tramonto: è questa la sfida lanciata dall’artista lituano che non si macchia di una narrazione semplicisticamente paternalista, anzi guarda a un futuro possibile in cui uomo e natura si fanno elementi comuni di un’unica grande intelligenza condivisa. 

Info: forof.it

Baltic Adventures, di Augustas Serafinas, a cura di Ilaria Gianni
3 ottobre 2023 – 30 giugno 2024
FOROF
Foro Traiano, 1 – Roma