«Sgarbi deve dimettersi», i parlamentari chiedono a Sangiuliano le dimissioni del Sottosegretario

Dopo il siparietto di Sgarbi al MAXXI, i deputati Pd e 5 Stelle si chiedono: "che deve fare di peggio perché lo si sollevi dall’incarico?"

L’antefatto è ormai noto a tutti, le conseguenze meno, perché di quelle non se ne parla mai. Eppure, in queste ore i deputati chiedono al Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, un riscontro fattivo come conseguenza dell’increscioso sipario a cui abbiamo assistito durante la serata inaugurale dell’Estate al Maxxi, da parte di Vittorio Sgarbi e Morgan. «Il Sottosegretario Vittorio Sgarbi deve dimettersi», hanno gridato a gran voce, non solo i dipendenti del museo, ma ora anche i parlamentari del PD e del Movimento 5 Stelle chiedendo risposta al ministro del perché Sgarbi continui a rimanere al suo posto dopo il turpiloquio del 21 giugno e come mai la Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non abbia proferito parola in merito.
«Signor ministro – così il deputato dem Mauro Berruto, nel corso del Question time, ha illustrato l’interrogazione del Pd al ministro della Cultura sulla vicenda – sono in imbarazzo per Lei, perché spiegare il turpiloquio fallocrate di Vittorio Sgarbi non deve essere facile. Non la invidio, ma chiedo: Sgarbi fa l’attore o il suo sottosegretario? Soprattutto, ci dica: che deve fare di peggio perché lo sollevi dall’incarico?”.

«Lezioni su questo tema, non ne accetto. Lo testimonia la mia storia personale, che in quanto a parità di genere io sono molto avanti a voi», si è difeso duramente Sangiuliano, ripreso dai microfoni di Radio Radicale. «Sono da sempre categoricamente lontano dalle manifestazioni sessiste e dal turpiloquio. e sono profondamente dalla parte delle donne e sono onorato di far parte di un governo con a capo una donna, per la prima volta nella storia della repubblica italiana. Il turpiloquio e il sessismo non possono avere diritto di cittadinanza nel discorso pubblico e in particolare nei luoghi della cultura».

Per scongiurare che questo ministero diventi il ministero della cultura misogino, e che tutto sia passabile come una scanzonata battuta, forse c’è bisogno di un segnale, oltre le parole.