
Una rubrica (p)artecipattiva che racconta di arte, artisti e sostenibilità
Le opere di Maria Angeles ti riportano ai ricordi più belli della tua vita
Davanti alla quadreria esposta nel suo studio ho incominciato a perdermi in una serie di figure femminili: Maria Angeles da piccola, la sua mamma, le sue zie, le sue figlie, tutte raffigurate in opere che per contenuti e tecnica sembravano fatte da tante artiste diverse, dimostrazione del suo essere non solo eclettica, ma soprattutto del suo modo di fare arte con passione e, ancor più, con empatia, due preziosissime componenti di una persona bella con la B maiuscola, cosa non banale di questi tempi in cui tanto si parla di arte partecipativa ma poi ognuno per sé.

E sapete a cosa mi hanno riportato i lavori di Maria Angeles? Ai momenti più belli della mia infanzia passati insieme a una nonna che mi insegnava a leggere, ad andare al (suo) cinema, a vedere l’arte, ad ascoltare la musica, il tutto all’insegna di una joie de vivre che ho ritrovato quando ho conosciuto Maria Angeles, non più di due mesi fa. Dopo qualche settimana eravamo insieme ospiti del WOMAD, festival organizzato da Peter Gabriel, a fare una performance dedicata al Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto che dopo pochi giorni abbiamo incontrato all’inaugurazione della sua mostra Color and Light alla Galleria Continua di Roma per festeggiare i suoi 90 anni.
La vita, amica, è l’arte dell’incontro, recitava il maestro Vinicius de Moraes.



E questa è solo una piccola anticipazione per dare il via a una serie di progetti di Maria Angeles di cui vi narrerò, all’insegna della sua capacità di essere la stessa persona nella performance a Villa Ada o al Corviale e alle sfilate di Christian Dior che, guarda caso, ha creato una serie di vestiti ispirata al suo lavoro.
Alla prossima.
www.mariangelesvila.com
Instagram emariangeles.vila.tortosa