Lapsus in vitam, un progetto multimediale di Barbara Lalle

La caduta di un angelo in un progetto multimediale in cui video art, performance e arti visive si incontrano con musica, lirica e teatro

courtesy immagine Daniele Tozzi

Una rubrica (p)artecipattiva che racconta di arte, artisti e sostenibilità

If I got rid of my demons, I’d lose my angels
Tennesse Williams

Quando cadi ti fai male, anche se sei un angelo.
E ancor di più se a farti cadere sono le persone che ami di più.
Barbara e io ci siamo conosciuti (o meglio riconosciuti e ritrovati) quando lei era seduta in cima a una torre e faceva volare piume bianche delle ali di un angelo.

Ora l’angelo è caduto, e si è fatto male.
Vedete la sua ala ferita? Fosse solo l’ala, è una ferita dell’anima, che fa male.

Le ali dell’angelo ora sono solo ossa, c’è un piccolo piumaggio rimasto decomposto, sporco e attaccaticcio. Tutte le piume sono volate via.

Gli angeli hanno perso la fede e vogliono restare sulla terra, nella materia. Hanno scelto di non volare più, di essere terreni. Hanno rinunciato a sognare. Vogliono vivere le cose materiali, ma cosa ci fa smettere di credere nel bello e nell’eterno? I sette peccati capitali.

Il respiro è la vita, gli angeli senza ali provano a respirare perché non sanno cosa si il respiro. Lo spirito non ha bisogno del respiro. La materia sì. Il ciclo della vita terrena implica la respirazione. E con la vita materiale iniziano a respirare materialmente.

Da ora hanno bisogno di respirare. Da ora hanno bisogno. E scoprono cosa sia il bisogno. E come il bisogno porti dolore. Gli ex angeli ora hanno bisogno di respirare e soffrono. Le piume che si sono staccate dalle ali sono a terra.

Camminiamo tra le piume e guardiamo Barbara che le raccoglie, una ad una, a volte a mazzi. Si inchina, si inginocchia. E’ difficile raccogliere le piume perché il vento le fa volare via. Barbara le tiene sul petto, quasi non se ne volesse liberare. Le mette poi in una sacca. Cerca una scala. La trova e la prende, la porta fuori sulla strada. Tutti noi la seguiamo osservando la sua performance. Cosa vuole fare Barbara? Vuole vedere se riesce a far tornare a volare le piume. Non più dall’alto, perché l’altezza si è persa … Esce dalla galleria, arriva davanti al cimitero acattolico per salire sulla scala e libera le piume…

L’angelo ha ripreso vita e sullo sfondo ascoltiamo una musica angelica che proviene dall’arpa suonata da Irene Sandrisen, che stava aspettando l’arrivo di Barbara.

Gli ex angeli ora sono a terra, con vestiti rimediati, tutti bianchi, non del tutto aderenti al loro sesso. Poi si siedono intorno al tavolo, respirano. Il loro respiro è riflesso nelle note di un pianoforte con i vocalizzi di una cantante lirica.

Quattro per Quattro
Un’esposizione che intreccia quattro diverse visioni artistiche
15 – 23 Giugno ore 18 – 20.30
Studio Campo Boario – Viale del Campo Boario, 4/A
Barbara Lalle, Ilare, Antonella Albani, Rakele Tombini e Alberto D’Amico

Si succederanno per primi, il 15 Giugno, il lavoro di Antonella Albani, La macchina del Tempo (la fotografia come immaginazione), un’installazione di fotografia digitale su stampa fotografica e una perfomance e Lapsus in vitam di Barbara Lalle, un progetto multimediale in cui il linguaggio della video art, della performance e delle altre arti visive si incontra con la musica, la lirica e il teatro.

Il 23 Giugno seguiranno Il gioco dell’acqua di Ilare, un’installazione che include: tessere semi-mobili di ceramica, clessidra, carta e penna + due acquerelli e There’s no place like home di Rakele Tombini che presenterà una vetrofania e una performance (titolo)

La mostra sarà visitabile nei giorni seguenti il vernissage e solo per appuntamento.

Per info: [email protected]

Lapsus in vitam
di Barbara Lalle

Progetto multimediale in cui il linguaggio della video art, della performance e delle altre arti visive si incontra con la musica, la lirica e il teatro per raccontare la caduta di un angelo, il suo lapsus in vitam.

con la partecipazione di Antonella Albani, Daniela Carreras, Roberto Cavallini, Alberto D’Amico, Laura della Gatta, Ilare, Edoardo Marcenaro, Rakele Tombini.

con la collaborazione di Antonella Albani, Elisabetta Basirico, Daniela Carreras, Roberto Cavallini, Alberto D’Amico, Massimiliano De Vizi, Laura della Gatta, Ilare, Marco Marassi, Edoardo Marcenaro, Rakele Tombini, Antonio Totaro.

* Edoardo Marcenaro lavora da venticinque anni come giurista di impresa in società multinazionali e ha come hobby l’arte moderna, contemporanea e post-contemporanea. È collezionista e curatore di mostre, essendosi negli ultimi anni concentrato su opere realizzate su banconote americane rigorosamente originali, dai dollari che Andy Warhol firmava alla fine delle sue feste alla Factory, fino ad arrivare ai dollari distribuiti da Edoardo a tutti i suoi amici artisti per trasformarli in opere d’arte

Articoli correlati