Scandalo Sol LeWitt: il museo Mar di Ravenna accusato di avere esposto un falso

L’istituzione museale, impegnata in una contesa con i famigliari dell’artista americano, viene accusata di aver inserito nel suo nuovo allestimento una falsa versione dell’opera Wall Drawing #570

L’arte da sempre è fonte di contrasti accesi e dispute. L’arte contemporanea in particolare ha saputo produrre diatribe in corso da decenni e che, in molte occasioni, non hanno mai trovato soluzione. L’ultima delle discussioni che sta facendo parlare di se riguarda l’esposizione dell’opera Wall Drawing #570, che porta, almeno fino ad ora si è creduto, la paternità di Sol LeWitt.

L’opera, esposta da pochi mesi all’interno delle sale del Mar di Ravenna, è tra le più prestigiose inserite nel nuovo e recentissimo allestimento che ha saputo modificare radicalmente l’aspetto espositivo dell’istituzione museale emiliana. Dopo aver trascorso gli ultimi trent’anni nell’oscurità dei depositi del Museo d’Arte di Ravenna, per volontà dello stesso artista, ha trovato oggi il modo di incontrare gli occhi del pubblico ma ha anche dato luogo a uno scottante dibattito.

Dopo l’ottenimento del permesso per esporre l’opera, rilasciato da Maurizio Tarantino, direttore del Mar, dichiarando di essere in accordo con gli eredi dell’artista, l’opera ha preso posto nella sua più recente locazione. Tuttavia, prima dell’installazione dell’opera, come si afferma su Il fatto quotidiano, Sofia Lewitt, figlia di Sol, richiede esplicitamente la distruzione dei pannelli che compongono l’opera, in quanto questi non sarebbero i suoi elementi originali. La versione riconosciuta come concepita e realizzata da Sol Lewitt infatti si troverebbe oggi a San Francisco, all’interno di una collezione privata ed è quest’ultimo l’esemplare che risulta essere stato inserito nella raccolta ufficiale delle opere dell’artista.

L’opera oggi presente al Mar, come dimostrano i documenti d’archivio del museo, viene installata per la prima volta nel 1988. L’istituzione tiene a precisare infatti che «Come si evince dalla scheda tecnica inviata dalla figlia di LeWitt, l’opera è stata installata per la prima volta a Ravenna nel 1988 e solo dopo, nel 2005 a San Francisco, è stata realizzata un’altra versione, riconfigurata dallo stesso artista, con l’aggiunta di una quarta parte, modificandone anche la descrizione complementare al titolo. Successivamente, nel 2010, ancora una volta l’opera è stata ricreata riportandola alla prima versione presentata a Ravenna con conseguenti lievi variazioni tra le due installazioni, così come riportato dal documento».

Il futuro dell’opera appare attualmente incerto ma è al di fuori di qualsiasi intenzione del museo di Ravenna rispettare le volontà della Famiglia LeWitt. Lo stesso direttore Maurizio Tarantino ha infatti più volte affermato che  Wall Drawing #570 rimarrà custodito all’interno del Mar, che difenderà da qualsiasi potenziale danno ciò che in ogni caso, come Vittorio Sgarbi ha affermato, è oggi da considerare al pari di «un reperto».

Info: http://www.mar.ra.it