Alla Galleria Nazionale Antonello Viola in dialogo con Sartorio e altri due appuntamenti all’insegna dell’arte

Antonello Viola, Chiara Bettazzi e Roberto Almagno inaugurano tre mostre nelle sale del museo romano

La pittura è nuovamente protagonista del prossimo evento, organizzato dalla Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma, nato per dare nuova linfa vitale all’esposizione permanente dell’istituzione culturale capitolina. Antonello Viola (Roma, 1966) instaura un particolare legame con uno degli autori meno conosciuti al grande pubblico, tra i presenti nel patrimonio della Galleria Nazionale, si tratta del pittore novarese Giulio Aristide Sartorio.

Viola presenta il 5 maggio 2022 un gruppo di opere inedite, realizzate proprio in relazione allo studio sviluppato sui capolavori di Sartorio e in particolare sul dipinto La Gorgone e gli Eroi. Con questa operazione di riflessione e restituzione di una risposta contemporanea, l’artista intende avvalorare il potere immaginifico di un’opera del passato, caratterizzata — nelle parole dello stesso Sartorio — da una «bellezza fatale e ammaliatrice» per mettere in evidenza «due aspetti della profonda vanità dell’esistenza umana»

Sartorio vive la sua personale epopea artistica tra la fine del XIX e il principio del XX secolo. La sua propensione alla formazione da autodidatta lo spinge ben presto ad allontanarsi dai suoi naturali modelli, il padre e il nonno, anch’essi artisti. Il trasferimento a Roma dopo aver salutato la città natale gli permette di esplorare l’iconologia antica e l’estetica classica che il giovane pittore osserva da vicino in musei e chiese. Sartorio viaggia molto e frequenta instancabilmente circoli letterari e intellettuali che lo avvicinano all’ambiente simbolista dal quale. Non si allontana mai definitivamente. Lo stile decorativo dei suoi dipinti lascia timidamente il passo a un accortezza nei confronti del tratto e del disegno che emerge nella sua pratica dopo alcuni successi ottenuti a Parigi, dove vince la medaglia d’oro all’Esposizione Universale del 1889.

Giulio Aristide Sartorio, La Gorgone e gli eroi, 1897

Nelle sale del museo romano è esposta una delle sue opere maggiormente note, La Gorgone e gli Eroi, un dipinto concluso durante il soggiorno tedesco a Weimar (1895-1900) durante il quale diventa insegnate all’Accademia di Weimar, occupando la cattedra che precedentemente era appartenuta a Bocklin. Il dipinto viene presentato alla Biennale di Venezia nel 1897. L’opera rappresenta il tentativo di Sartorio, come dei suoi contemporanei simbolisti, di riuguardi un una dimensione epica ormai distante dal reale: il presente infatti si è dimostrato deludente, la caduta dei valori dilania l’animo degli intellettuali che si sentono immersi in un epoca destinata alla decadenza, senza speranza di redenzione, lontana ormai dall’età dell’oro descritta nei poemi omerici e virgiliani. 

Ne La Gorgone e gli Eroi, Sartorio rappresenta la bellezza in chiave decadentista, bellezza che è vita e morte, che degli uomini non si cura e li annienta. I corpi a terra rappresentano le razze umane dormienti con in mano i simboli della forza e della potenza degli uomini: un serpente, una corona, un randello. Le figure sono rappresentate in maniera molto realistica inserite in una natura primordiale, confusa e liquefatta.

In programma nello stesso giorno anche altri due appuntamenti:

 – Chiara Bettazzi. Surplace, a cura di Saretto Cincinelli; la mostra presenta le opere fotografiche più recenti di Chiara Bettazzi, il cui progetto espositivo si incentra su una nuova tipologia di natura morta. Dalla visione surrealista che trasforma e isola gli oggetti a una visione che reintroduce la presenza dell’artista e con essa anche l’elemento performativo. 

– Roberto Almagno. Plasmare il disegno; la più recente produzione artistica di Almagno viene presentata attraverso un’installazione site-specific realizzata per il museo. Nelle quattro opere esposte, due sculture e due opere a parete, emergono le coordinate della sua ricerca artistica che culmina nelle due sculture in legno, esemplificative del lavoro condotto da anni su questo materiale.


5 Maggio 2022 al 28 Giugno 2022
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea
Viale Belle Arti 131, Roma