L’esposizione alla Tate Britain di Londra, visibile sino al 13 ottobre 2024, celebra il coraggio di alcune donne artiste che in quattro secoli di storia – dal pieno manierismo agli albori del contemporaneo, dai Tudor alla prima guerra mondiale – hanno sfidato le aspettative della società. Oltre 150 opere che cercano di rovesciare il mito dell’artista dilettante, semplice copista o capace solo perchè allieve di uomini. Scene di nudi, battaglie, genere storico: forse non tutti sanno che ognuna di queste figurazioni è stata creata anche da pennelli femminili.




L’immancabile Artemisia Gentileschi, colei che «ha iniziato questa rivoluzione», Angelika Kauffmann, unica donna assieme a Mary Moser ad aver fondato nel 1876 la Royal Academy of Arts. Dame Ethel Walker, pittrice impressionista e prima ad essere eletta a inizi ‘900 nella New English Art Club. Ha rappresentato inoltre la Gran Bretagna quattro volte alla Biennale di Venezia, rispettivamente nel 1922, 1924, 1928 e 1930. Ancora Mary Beale tra le prime che nel ‘600 praticò la sua arte a livello professionale, come ritrattista ufficiale di Covent Garden e l’artista che più di tutte, in pieno ‘900, supportò e sovvertì la figura della donna lavoratrice e professionista. Joan Carlile e Maria Verelst pioniere della ritrattistica ad olio, la miniatrice fiamminga Levina Teerlinc che lavorò per i Tudor, in particolare Edoardo VI e moltissime altre ancora.

Una esposizione che dunque intende fare luce su tutte quelle artiste – molte qui citate sconosciute per molti – che hanno cercato di sostenere in tempi davvero duri per le donne, la parità d’accesso alla formazione accademica, rompendo ogni confine e superando tutti i limiti, in una eredità che insegna a ognuno di noi cosa significhi essere donna nella storia dell’arte. E che ora finalmente, – now you see us -chiunque può vedere.

Now you see us. Women artist in Britain 1520-1920
Dal 16 maggio al 16 ottobre 2024
Tate Britain, Londra
info: tate.org