Gian Maria Tosatti rappresenterà l’Italia alla 59 esima Biennale di Venezia. Insieme a Eugenio Viola si inaugura una nuova collaborazione tra il vincitore del Talent Prize 2014 e l’ex curatore del Museo Madre di Napoli

Venezia

La Biennale delle novità

Una biennale dal sapore tutto italiano ci aspetta nel 2022. La guida de Il latte dei sogni, questo è il nome selezionato per la 59esima edizione dell’esposizione internazionale d’arte, spetterà alla curatrice Cecilia Alemani.

Dopo l’ufficializzazione della notizia, da parte del Ministro della cultura Dario Franceschini, sull’identità del curatore che avrebbe messo la firma nel padiglione italiano alle Tese delle Vergini dell’Arsenale della Serenissima, il pubblico ha cominciato a porsi domande riguardo il nome, o come era pronosticato, i nomi degli artisti che avrebbero rappresentato l’Italia a Venezia. Siamo stati abituati nelle scorse edizioni a coppie o gruppi di artisti inviatati a collaborare per l’occasione ma questo sembra dimostrarsi sempre di più come l’anno delle novità.

Non sono mancati infatti rumors negli ultimi mesi e notizie trapelate senza veritiera conferma, ma solo adesso è possibile confermare ufficialmente che Eugenio Viola ha scelto di non curare un’esposizione collettiva all’interno del padiglione Italia e che a rappresentare il nostro paese sarà un singolo artista: Gian Maria Tosatti (Roma, 1980). 

Tosatti ha risposto all’invito con entusiasmo e ha accettato la responsabilità di rappresentare l’Italia in una delle manifestazioni artistiche più rilevanti del mondo con estremo orgoglio. 

Per ciò che concerne il progetto dell’esposizione né il curatore Eugenio Viola, tornato in Italia proprio per lavorare sulla Biennale dopo alcuni anni trascorsi in sud America come direttore del MAMBO di Bogotà, né l’artista hanno lasciato sfuggire indizi. Tutto è rimandato all’inizio del 2022, in procinto del principio della Biennale che avverrà ad aprile dell’anno nuovo. 

Tosatti
Gian Maria Tosatti, Galleria Lia Rumma. photo © Amedeo Benestante

Una collaborazione sperimentata

La collaborazione con Eugenio Viola non è una novità per Tosatti: nel triennio 2013- 2016 il binomio trova ottimi risultati nella realizzazione del progetto Le sette stagioni dello spirito, organizzato dalla Fondazione Morra con il sostegno della galleria Lia Rumma e del Museo Madre. Un progetto nato dal desiderio di restituire un’anima e uno scopo ad alcuni edifici pubblici abbandonati nel capoluogo campano è stato quello realizzato prima della partenza di Eugenio Viola dall’Italia ed è quindi ipotizzabile che anche le proposte legate a Venezia possano riprendere un impegno a sfondo sociale mai definitivamente abbandonato. 

Gian Maria Tosatti è oggi riconosciuto come una delle personalità di maggiore interesse nell’ambiente dell’arte contemporanea italiana ma sopratutto internazionale. La sua ricerca individuale trova risalto già nel 2014 quando partecipa con successo al Talent Prize organizzato da Insideart e che lo ha visto eccellere sugli altri concorrenti con la sua opera 2_Estate.

L’artista romano, ma ormai con base a Napoli e New York da diversi anni, ha continuato il suo percorso di maturazione che lo ha posto di fronte a sfide innegabilmente ardue, capaci di prepararlo alla progettazione dell’installazione che avremo modo di osservare nella prossima biennale. Le monumentali dimensioni dello spazio tradizionalmente affidato all’Italia raggiungono quasi i 2000 mq tra spazio interno e giardino esterno: questo permetterà a Eugenio Viola e Maria Tosatti di cimentarsi nella costituzione di un’installazione in grado di presentare una visione ambiziosa ed innovativa che sente la responsabilità di raccontare un mondo impegnato nel radicale cambiamento della società, innescato inevitabilmente dal fenomeno pandemico che sembra approssimarsi alla conclusione. 

Biennale
Gian Maria Tosatti, Sette stagioni dello spirito, 2016. ©Museo Madre

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