Il Giappone feudale, ovvero il lungo medioevo nipponico protrattosi dal XII secolo all’Ottocento – “feudale” poiché la forma di governo era costituita dal “banfuku”, un regime militare guidato dagli shogun, i generali dell’esercito imperiale – continua a flirtare (bene) con l’universo del fumetto. Dopo la serie “Chanbara” – con i volumi Il lampo e il tuono, Le spade del tradimento, La redenzione del samurai – ben scritta da Roberto Recchioni e illustrata (in modo splendido) da Andrea Accardi per Sergio Bonelli editore, approda in Italia – il volume è di respiro internazionale – La via della spada, l’integrale, il libro a fumetti tratto dal romanzo originale di Thomas Day (parigino, classe 1971).
Pubblicato da Magicpress, adattamento ai testi di Mathieu Mariolle e disegni di Federico Ferniani, questo corposo libro (brossurato, 192 pagine a colori, 20 euro) è una trasposizione a fumetti articolata in tre volumi – Le ceneri dell’infanzia (colori di Jean-Paul Fernandez), Le braci dell’insegnamento e L’incendio dello spirito (colori di Luca Saponti) – racchiusi in un’unica opera. Così la macchina del tempo conduce il lettore assai indietro.

E se nel film di fantascienza Timeline (2003) – diretto da Richard Donner, tratto dall’omonimo romanzo di Michael Crichton – i protagonisti vengono inviati nella Francia del XIV secolo, nel volumone a fumetti La via della spada ci troviamo catapultati in un incredibile Giappone del XVII secolo, dove il signore della guerra Nakamura Ito affida il suo viziato figlio Mikedi a Miyamoto Musashi, un samurai senza alcun padrone, affinché lo indottrini alla “via della spada”, appunto (“potrai fare uso della violenza per costruire o per distruggere”). “Mi chiamo Mikedi, come mio nonno paterno, e sono figlio del signore Nakamura Ito. Non ho ancora trent’anni e so per certo che non li raggiungerò mai”, recita l’incipit del racconto, preceduto dal prologo di Thomas Day che auspica: “Spero, lettore, che tu possa trovarti bene in questo Giappone che non è mai esistito, bello e pericoloso, in cui tenebra e luce danzano eternamente avvinte”.
E ancora, “si racconta che Miyamoto Musashi, all’apice della sua arte, fosse in grado di colpire tre avversari contemporaneamente, con gesti invisibili, ma che il segreto di una tale velocità d’esecuzione sia destinato a restare per sempre un mistero. Trasformare una frazione di secondo in un’eternità – quella della morte – è senz’ombra di dubbio un’arte oscura”. Opera che ruota, appunto, attorno alla figura storica di Miyamoto Musashi (ritenuto il più importante spadaccino della storia nel suo paese, è al centro di numerose opere letterarie e non solo), La via della spada racchiude tutti gli elementi cardine per appassionare il lettore dei fumetti: fuoco e fiamme, combattimenti con teste e arti mozzati come se non ci fosse un domani, sesso spinto, voglia di oltrepassare i propri limiti, abbandonando la propria comfort zone per vivere un’esistenza di costante crescita (“puoi allontanarti, adesso, ed essere felice. Oppure puoi seguirmi, ma mai, e intendo dire proprio mai, conoscerai la vera felicità, giacché seguirmi implica, prima o poi, versare il sangue. E la vera felicità non sfiora mai la mano di chi fa scorrere il sangue”, spiega il samurai più conosciuto del Sol Levante).
La fanciullezza del protagonista si trasforma in un sogno interrotto (l’età adulta) e la cruda realtà fende come una katana affilata la sua nuova vita. Il fanciullo diventa ragazzo e poi uomo. Ma a non cambiare, attorno a lui, è il mondo di sofferenze, menzogne e soprusi nel quale si trova a vivere. Giappone fantastico e dove trovarlo. Ma nel volume a fumetti La via della spada non mancano i rimandi fantasy – se si riflette con attenzione, il tema della “crescita” è sviscerato nell’intramontabile saga del Signore degli anelli di J. R. R. Tolkien (scritto a più riprese tra il 1937 e il 1949, è stato pubblicato in tre volumi tra il 1954 e il 1955), ma anche nella serie di romanzi fantasy Cronache del ghiaccio e del fuoco scritti dall’autore statunitense George R. R. Martin – che valorizzano ancora di più le incredibile tavole di Ferniani (empolese, classe 1974), con il fantastico ad abbracciare l’oriente, e i testi eleganti e ben strutturati di Mariolle (nato a Parigi nel 1978). L’immersione, totale, è assicurata.
Info: www.magicpressedizioni.it