Una forchettata di arte e gusto: ecco alcuni piatti ispirati alle opere più iconiche

Gualtiero Marchesi, Massimo Bottura e Pietro Leeman sono fra i prestigiosi chef che si lasciano liberamente ispirare dal mondo artistico

Anche se non tutti sono d’accordo, la cucina contemporanea è indubbiamente una forma d’arte: un’arte plastica e decisamente effimera, ma le creazioni di alcuni chef stellati sono paragonabili per la loro caducità, a vere e proprie performance. Il legame tra mondo artistico e gastronomia, si fa dunque sempre più stretto: tutti ricorderanno la contaminazione di estetica e gusto a miart 2023, in occasione della partnership tra la fiera milanese e gli Ambasciatori del Gusto, quando alcuni piatti vennero presentati come opere d’arte.

Come dimenticare poi il progetto Uffizi da mangiare lanciato nel 2021 dall’omonima istituzione, con una serie di video sui canali social che presentavano l’interpretazione culinaria di alcuni chef toscani di alcuni capolavori della collezione del museo. Ed ancora, più recentemente, la banana più famosa del mondo (quella di Cattelan ovviamente) diventata un dolce in ben due ristoranti italiani: chiunque abbia 70 euro da spendere per un menù degustazione può avere la fortuna di gustare per dolce una riproduzione dell’opera.

Un boccone di arte: le creazioni di alcuni famosi chef

Uno dei cuochi più visionari di questa filosofia è sicuramente Gualtiero Marchesi ed infatti è sua la celebre affermazione “La cucina di per sé è scienza, sta al cuoco farla diventare arte”. Tra i suoi piatti più iconici l’intramontabile risotto ispirato a Miró, «permane in me, con forza, la lezione di Juan Miró, maestro e punto di riferimento imprescindibile. Anche in questo piatto prevale una visione luminosa, ilare, ludica direi, della vita e del mondo» o il “dripping di pesce” che allude ovviamente a Pollock.

Firmato invece Pietro Leeman, maestro indiscusso in Italia dell’alta cucina vegetale, il bellissimo piatto ispirato alle geometrie ipnotiche di Escher, dal titolo Il volto della natura che riprende il concetto artistico e filosofico di voler inscrivere indelebilmente geometrie nella natura. Fondatore dell’Osteria Francescana a Modena, ristorante che conta ben tre stelle Michelin, è Massimo Bottura, altro guru in questo campo. Beautiful Psychedelic Spin-painted veal, not fame grilled, è il piatto che riprende i lavori di Damien Hirst, Camoufage: Hare in the Woods, è una chiara allusione a Pablo Picasso, mentre Ops, mi è caduta la crostata al limone (leggenda vuole che la composizione sia nata davvero per errore) è un mix di suggestioni fra Pollock e Fontana.

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