Giusto il tempo di chiudere le esposizioni dell’anno appena concluso e il mondo dell’arte guarda già alle mostre in arrivo. Pronte a invadere gli spazi delle istituzioni e dei musei italiani, ecco quali sono le rassegne più attese del 2025.
La Belle Époque a Brescia
Saranno i celebri dipinti di Giovanni Boldini e di Giuseppe De Nittis a offrire un ritratto della Belle Époque al pubblico del bresciano Palazzo Martinengo dal 25 gennaio al 15 giugno 2025. Accanto a capolavori del calibro di Ritratto di signora in bianco di Giovanni Boldini, Sulla panchina agli Champs Elysées di Giuseppe De Nittis o Al Café Nouvelle Athènes di Federico Zandomeneghi, la mostra La Belle Époque. L’arte nella Parigi di Boldini e De Nittis esporrà anche abiti femminili realizzati nelle Maisons di Haute Couture insieme ai manifesti disegnati da illustratori come Cappiello, Dudovich e Metlicovitz, oltre ai vetri artistici di Emile Gallé e dei fratelli Daum. Il pubblico potrà così immergersi nelle atmosfere della Belle Époque, rivivendo i gusti e le mode della borghesia parigina di fine XIX secolo.
Da MAMbo una mostra attraverso l’ironia
È in occasione del cinquantesimo anniversario della fondazione della Galleria d’Arte Moderna di Bologna che il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna ospiterà dal 6 febbraio al 7 settembre 2025 una mostra con l’ironia come filo conduttore. A cura di Lorenzo Balbi e Caterina Molteni, la collettiva Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo racconta la storia dell’arte italiana, dagli anni Cinquanta a oggi, attraverso il tema dell’ironia, che con le sue diverse facce e applicazioni storico-sociali consente di organizzare il percorso espositivo in una serie di macro-aree tematiche. Dalla dimensione ironico-immaginativa delle opere di Bruno Munari al paradosso di Gino De Dominicis, fino all’ironia politica di Michelangelo Pistoletto e Piero Gilardi, l’esposizione impiega il tema scelto per attraversare i grandi passaggi della storia dell’arte italiana contemporanea, indagando l’ironia come strumento sovversivo in grado di svelare le contraddizioni del mondo.
I capolavori di Munch a Roma
Dopo la tappa milanese a Palazzo Reale, i capolavori dell’autore de L’urlo raggiungeranno gli spazi capitolini di Palazzo Bonaparte, occupando il posto in cui le sculture tondeggianti di Fernando Botero saranno visitabili fino al 19 gennaio 2025. Pronta a inaugurare l’11 febbraio, la mostra Munch. Il grido interiore rappresenterà la più grande retrospettiva dedicata al pittore norvegese mai realizzata a Roma. Aperta in occasione del Giubileo e del 25° anniversario dalla nascita di Arthemisia, che la organizza, la mostra accoglierà oltre cento opere di Edvard Munch dal Munch Museum di Oslo e sarà aperta al pubblico fino al 2 giugno 2025.
Tracey Emin a Palazzo Strozzi
Saranno gli spazi fiorentini di Palazzo Strozzi a ospitare la prima mostra mai dedicata da un’istituzione culturale italiana a Tracey Emin, artista britannica conosciuta per opere che uniscono biografia e sperimentalismo formale. Curata da Arturo Galansino, la personale presenterà al pubblico dal 16 marzo al 20 luglio 2025 le metafore esistenziali dell’artista, soffermandosi sui diversi medium utilizzati da Emin, nella cui opera convivono disegno, pittura, scultura, video, installazione e fotografia con l’intento di porre al centro della ricerca il corpo e le relazioni umane. In un percorso che unisce le opere storiche ai lavori più recenti provenienti da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, la mostra restituirà ai visitatori di Palazzo Strozzi a Firenze l’estetica controversa di un’artista che ha segnato il rapporto tra corpo ed esistenza nell’arte contemporanea degli ultimi trent’anni.
Tatiana Trouvé a Palazzo Grassi
Sarà la prima personale in Italia di Tatiana Trouvé, quella ospitata da Pinault Collection a Palazzo Grassi a Venezia. A cura di Caroline Bourgeois e James Lingwood, la mostra trasformerà dal 6 aprile 2025 al 4 gennaio 2026 gli interni di Palazzo Grassi in un labirinto abitato da sculture e disegni in cui si intrecciano immaginari interiori ed esteriori. L’esposizione includerà un’opera site-specific, una serie di nuove sculture della serie The Guardians, alcuni disegni della serie Les Dessouvenus e 70 opere su carta provenienti dallo studio dell’artista di Montreuil, in Francia, esposte per la prima volta proprio a Venezia.
Nan Goldin da Pirelli HangarBicocca
Gli spazi milanesi di Pirelli HangarBicocca, che apriranno l’anno espositivo con la personale di Tarek Atoui, ospiteranno nell’autunno la monografica dedicata a Nan Goldin. A cura di Fredrik Liew, l’esposizione presenterà al pubblico dal 9 ottobre 2025 al 15 febbraio 2026 l’opera di una delle principali interpreti del nostro tempo, che negli ultimi quarant’anni ha prodotto una dozzina di presentazioni di diapositive in cui compaiono testimonianze di vita e di eventi traumatici, rivisitati nel tempo dall’artista, che vi ha aggiunto immagini in movimento, voci e materiali d’archivio. La mostra milanese This Will Not End Well, il cui progetto espositivo è curato da Roberta Tenconi con Lucia Aspesi, costituisce la prima occasione in cui è approfondito il lavoro di Goldin come filmmaker. In particolare, la mostra presenterà la più ampia selezione di slideshow effettuata finora, installati in strutture realizzate dall’architetta Hala Wardé.
Fontana ceramista a Venezia
Aprirà al pubblico l’11 ottobre 2025 la prima mostra in un museo dedicata esclusivamente alle opere in ceramica di Lucio Fontana, e ad accoglierla sarà, fino al 2 marzo 2026, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Dal titolo Mani-fattura: le ceramiche di Lucio Fontana, l’esposizione a cura di Sharon Hecker presenterà circa settanta opere provenienti da collezioni pubbliche e private, compresi lavori mai esposti prima al pubblico. Tra queste, saranno presenti figure umane e forme astratte, arlecchini e guerrieri, ma non mancheranno materiali d’archivio, tra cui testimonianze fotografiche che immortalano Fontana al lavoro.
Kandinsky e l’Italia al MAGA di Gallarate
Sarà nella provincia di Varese, al MAGA di Gallarate, la mostra dedicata al caposcuola dell’astrattismo, Vassily Kandinsky. In programma dal 26 ottobre 2025 al 1° marzo 2026, la retrospettiva Kandinsky e l’Italia esplora lo sviluppo dell’arte astratta e la sua evoluzione europea e italiana. A cura di Emma Zanella ed Elisabetta Barisoni, progettata e realizzata dal Museo MAGA e dalla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro (Venezia), la mostra accenderà i riflettori sulla centralità dell’opera e del pensiero del maestro russo in relazione alla scena europea, oltre a indagarne l’impatto sulla grande stagione dell’astrattismo italiano che ha preso piede tra gli anni trenta e gli anni cinquanta del Novecento.
Buoni propositi: “Gli anni” al Madre di Napoli
Non è propriamente un progetto espositivo del 2025, Gli anni. Capitolo 1 del Madre di Napoli. Inaugurata il 19 dicembre 2024, la mostra sarà però visitabile fino al 19 maggio 2025 e, soprattutto, rappresenta la prima tappa di un format che la direttrice del museo Eva Fabbris ha lanciato per raccontare Napoli attraverso i linguaggi contemporanei. Con opere di artisti come Mimmo Jodice, Ugo Rondinone ed Helena Hladilova, per citarne solo alcuni, Gli anni è curato da Eva Fabbris ed è dedicato all’esplorazione di episodi di storia dell’arte a Napoli dei decenni più recenti.
A suggerirlo è già il titolo, ispirato al Premio Nobel per la letteratura 2022 Annie Ernaux, per cui la descrizione di fotografie e le memorie di momenti importanti di una singola vita diventano al contempo affresco autobiografico e cronaca collettiva e storiografica. Essendo un progetto in progress e prevedendo un public program per il 2025, l’esposizione e i capitoli successivi non possono che rappresentare uno dei buoni propositi del nuovo anno.