Le sculture di Tony Cragg arrivano nelle piazze di Roma

Con le sculture di Tony Cragg prende forma la quarta esposizione en plein air di opere contemporanee nella Capitale

Con il loro arrivo nello scenario delle Terme di Diocleziano, le sculture di Tony Cragg hanno invaso anche le piazze della Capitale. L’iniziativa, che si inserisce nell’ambito della mostra Infinite forme e bellissime, curata da Sergio Risaliti e Stéphane Verger e inaugurata l’8 novembre, dà vita a un dialogo tra le opere dell’artista e alcune piazze di Roma, dove rimarranno esposte fino al 31 gennaio 2025. In particolare, Versus e Runner sono state presentate a Piazza San Silvestro, mentre Piazza di San Lorenzo in Lucina è lo scenario di Stuck.

L’arte contemporanea invade la città

Promossa dall’Assessorato alla Cultura del Municipio I Roma Centro, l’operazione consiste nella quarta esposizione en plein air realizzata nel progetto Roma Contemporanea nel Municipio I. L’evento, curato da BAM – Eventi d’Arte e realizzato grazie al sostegno di Banca Ifis, consente infatti all’arte contemporanea di appropriarsi dello spazio pubblico cittadino, creando un dialogo con la storia della città.

«Le sculture di Tony Cragg negli spazi pubblici di Roma – ha dichiarato Giulia Silvia Ghia, Assessora alla Cultura, politiche Educative e Giovanili e allo Sport di Roma – rappresentano una straordinaria fusione tra arte contemporanea e contesto urbano storico, offrendo un’esperienza estetica che sfida le aspettative tradizionali e acquista nuovi significati, grazie al dialogo tra il passato classico e il presente contemporaneo». «Le opere di Tony Cragg – ha aggiunto – spesso caratterizzate da forme biomorfe e sinuose, rappresentano un deciso contrasto con la geometria e la solidità dell’architettura classica e rinascimentale di Roma, creando così una tensione visiva che arricchisce l’esperienza del pubblico».

Tony Cragg: le infinite forme

Nel suo processo artistico, Tony Cragg preleva, crea, manipola e distorce continuamente la forma, per dar vita a sculture in grado di evocare sia paesaggi naturali sia corpi umani e oggetti quotidiani. Le opere sono pensate come strutture complesse e dinamiche, che mettono alla prova limiti fisici e strutturali, cercando di risolvere il rapporto tra materia e tecnica, tra vuoto e pieno, tra instabilità ed equilibrio.

Così, per Cragg la scultura costituisce non solo un metodo di indagine, sviluppo di conoscenza, dialogo tra percezioni e immaginazioni, mondo fisico e dell’immaginazione, ma ha pure una funzione pedagogica, oltre a essere un esercizio infinito di conoscenza, un modo del pensare che si sviluppa tra processi intuitivi e creativi, in un continuo dialogo tra livelli e interrelazioni di visibile e invisibile, di grande e piccolo, in modo fluido e dinamico, mai statico e definitivo. 

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