Con l’imminente inaugurazione del Giubileo, la Capitale si prepara anche artisticamente. Saranno infatti esposti per la prima volta a Roma la Pala Gozzi di Tiziano Vecellio insieme a cinque pale d’altare di grandi dimensioni e una piccola tempera su tavola, provenienti dalla Pinacoteca marchigiana. Si tratta della Circoncisione di Olivuccio da Ciccarello, la Madonna con Bambino di Carlo Crivelli, la Pala dell’Alabarda di Lorenzo Lotto, l‘Immacolata del Guercino e la monumentale Crocifissione realizzata per la chiesa di San Domenico da Tiziano, in cui l’artista esplora la tragedia e la sofferenza umana.
«Le sei straordinarie opere – ha dichiarato Luigi Gallo – raccontano l’importanza della collezione della Pinacoteca Podesti e in filigrana la ricchezza della città dorica, committente dei maggiori artisti italiani fra Cinquecento e Seicento. La mostra romana è un importante tassello di un percorso di valorizzazione nazionale della collezione anconetana che ha l’intento di restituire ai cittadini e ai visitatori lo spaccato di un periodo cruciale della storia del gusto e del collezionismo nella città marchigiana».
I dipinti saranno visibili al pubblico dal 26 novembre 2024 al 30 marzo 2025 nelle sale di Palazzo dei Conservatori ai Musei Capitolini, dove sarà anche allestita la mostra Tiziano, Lotto, Crivelli e Guercino. Capolavori della Pinacoteca di Ancona, curata dal direttore della Galleria Nazionale delle Marche Luigi Gallo e da Ilaria Miarelli Mariani, direttrice della Direzione dei Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina, che, oltre a celebrare capolavori dell’arte sacra moderna, anticipa i numerosi eventi culturali previsti per il Giubileo.
L’intento della mostra è dunque quello di avviare un percorso di valorizzazione nazionale della collezione anconetana con l’arrivo imminente del Giubileo e con lo scopo di restituire ai cittadini e ai visitatori lo spaccato di un periodo cruciale della storia del gusto, del collezionismo e della museologia nella città marchigiana. Il lavoro proseguirà con il riallestimento della Pinacoteca Civica Podesti, aperta nel dopoguerra dall’allora soprintendente Pietro Zampetti, con le opere salvate dai bombardamenti da Pasquale Rotondi, l’eroico direttore del Palazzo Ducale di Urbino.
Il Giubileo è l’occasione per ammirare la Pala Gozzi di Tiziano
La Pala Gozzi è la prima datata di Tiziano, precisamente al 1520. Sul cartiglio centrale è possibile osservare la firma dell’artista e la dicitura “ALOYXIUS GOTIUS RAGOSINUS / FECIT FIERI / MDXX / TITIANUS CADORINUS PINSIT“, commissionata, non a caso, per la chiesa di San Francesco ad Altro di Ancona a un mercante di Ragusa al pittore ufficiale di Venezia. Su una nuvola che appare in cielo dalle tinte dorate, si manifesta l’apparizione di Maria col Bambino in mano, affiancata da un angelo vestito e due nudi.
In basso i santi san Francesco D’Assisi e San Biagio, che indica al committente inginocchiato la Madonna. Estremamente intenso, il ritratto di Alvise Gozzi, che mostra una tonsura molto originale, che ricorda quella dei monaci. In lontananza una veduta di Venezia, con il Palazzo Ducale, le cupole e il campanile di San Marco. Il retro della pala, visibile al pubblico grazie ad un particolare allestimento, presenta una serie di disegni schizzati a chiaroscuro e in parte ombreggiati a pennello, ritenuti autografi tizianeschi.