«La bellezza salverà il mondo» scriveva nel 1869 Fedor Dostoevskij ne L’idiota. E il Louvre sembra sentirsi responsabile del celebre interrogativo dell’autore russo, da cui ancora oggi scaturiscono riflessioni attuali. Infatti, dopo la collaborazione con Lancôme lo scorso anno, l’istituzione parigina con il supporto del Gruppo L’Oréal ha ideato il progetto culturale De toutes beautés, un percorso esplora l’evoluzione storica e culturale del concetto di bellezza attraverso una selezione di 108 opere rappresentative di 10.000 anni di storia dell’arte.
L’intento è quello di mettere in discussione le nostre identità, sottolineando come la concezione delle apparenze sia cambiata attraverso epoche e civiltà, e sia sempre in continua evoluzione. Nicolas Hieronimus, CEO del Gruppo L’Oréal, ha spiegato come l’istituzione francese offra il contesto ideale per del genere, «data la ricchezza e la diversità delle sue collezioni e la sua capacità di rivelare e spiegare anche le istanze più contemporanee».
I visitatori sono così inviati a scoprire rituali di bellezza, oggetti e pratiche, i canoni o le visioni estetiche idealizzate: a rendere però davvero interessante l’iniziativa è un’app accessibile tramite un codice QR che integra materiali scritti e audio, permettendo all’utente di entrare concretamente in contatto con gli oggetti esposti ed offrendo un’esperienza interattiva unica e personalizzata. Come? Ad esempio, entrare nell’intimità di Nefertiabet, i cui prodotti di bellezza sono così preziosi che la accompagnano nell’aldilà o interrogare domande il Mercurio Richelieu, incarnazione assoluta della perfezione greca, fino ad esplorare il concetto di genere, con la statua in marmo di Ermafrodito dormiente, steso su un materasso scolpito da Gian Lorenzo Bernini.
Le dichiarazioni della direttrice del Louvre, Laurence des Cars
«Questa esperienza unica, nata da un proficuo dialogo con i team L’Oréal, invita i visitatori a guardare le collezioni del Louvre sotto una nuova luce. Insieme, abbiamo progettato un percorso che mette in evidenza la grande diversità della bellezza attraverso le epoche e le culture. Attraverso questo approccio ludico e accessibile alle opere, il Louvre afferma più che mai il suo ruolo di scuola dello sguardo, offrendo molteplici percorsi di scoperta per condividere il suo patrimonio in modo più ampio e generoso».