Non sappiamo se gli androidi sognano pecore elettriche, ma ora le intelligenze artificiali hanno il loro museo. Il Seoul Robot & AI Museum (RAIM) è il primo museo al mondo dedicato alla robotica e all’intelligenza artificiale. Progettato da Melike Altinisik Architects, sorge nel quartiere Chang-dong di Seoul, un’area in vorticoso sviluppo. L’edificio, dalla forma fluida e avveniristica, simboleggia l’interazione tra umanità e tecnologia, proponendosi come uno scrigno globale per custodire le tecnologie emergenti del settore. Più di un museo: uno spazio dinamico per mostre, esperienze immersive e progetti di innovazione tecnologica.
Intelligenza artificiale: il cuore del RAIM
Il museo mira a mostrare come l’IA possa essere un motore per l’innovazione creativa e scientifica, esplorando temi come la robotica avanzata, la realtà aumentata e virtuale, e le tecnologie immersive. Il museo è una sorta di conchiglia o navicella spaziale: esposte all’interno anche le tecnologie utilizzate dalla progettazione alla costruzione della struttura. Una sorta di replicante a forma di museo, che sembra costruirsi da solo. Il RAIM vuole porsi come una piattaforma aperta per rendere accessibile la conoscenza tecnologica a tutti, promuovendo una visione del progresso che tenga conto dell’impatto sociale ed etico dell’intelligenza artificiale. Il museo rappresenta un ponte tra creatività umana e macchine intelligenti, celebrando il potenziale trasformativo della tecnologia con installazioni, workshop e mostre interattive.
Dalle nuove tecnologie dipende il futuro di Seoul
Seoul è una delle città più dinamiche del mondo, grazie a investimenti significativi in tecnologia e cultura. Il quartiere Chang-dong, dove sorge il RAIM, è stato oggetto di un ampio piano di riqualificazione urbana, trasformandosi in un distretto culturale e tecnologico. Il progetto è finanziato dal governo metropolitano di Seoul e fa parte di un più ampio sviluppo del settore dei servizi. L’innovazione tecnologica ha guidato il boom economico del paese degli anni ’60-’80, quando ingenti finanziamenti statunitensi hanno sostenuto la ricostruzione post-bellica e la crescita industriale, nel contesto di forte tensione con la Corea del Nord, sostenuta dall’URSS e dalla Cina di Mao. Elevata crescita e stabilità strutturale dell’economia sudcoreana sono costantemente minati ogni volta che la Corea del Nord testa un missile balistico, affondando il rating azionario del nemico.
Ma le difficoltà sul fronte interno non sono da meno: oggi la Corea del Sud è tra gli stati più colpiti dal calo delle nascite e l’invecchiamento della popolazione. Decenni di politiche di meritocrazia violenta e nepotismi hanno iniziato a lasciare crepe nel tessuto sociale. Dal burnout degli artisti k-pop al movimento 4 Bi (i “4 No” delle femministe coreane: no ad appuntamenti, sesso, matrimonio e figli con uomini) fino alle proteste contro il Suneung, il temutissimo esame per accedere alle università. Sintomi di una pressione altissima sulle nuove generazioni, sono problematiche spesso affrontate dal cinema e dall’arte della Corea. Se sarà l’IA a salvare la Corea, solo il tempo potrà dirlo. Intanto, il RAIM apre i battenti per mettere in mostra le ultime tecnologie dall’automazione.