Lunedì 10 giugno, nella suggestiva atmosfera delle Terme di Diocleziano, è stata scoperta l’opera site-specific di Elisabetta Benassi, Camelopardalis, scelta da un prestigioso comitato scientifico – composto da illustri nomi come Maite Bulgari, Damiana Leoni, contemporary art consultant, Massimo Osanna, direttore Generale Musei presso il Ministero della Cultura, Ludovico Pratesi, curatore e critico d’arte e Stéphane Verger, che dirige il Museo Nazionale Romano – tra altri altrettanti talentuosi artisti: Giorgio Andreotta Calò, Monica Bonvicini, Paola Pivi e Francesco Vezzoli.
![](https://insideart.eu/wp-content/uploads/2024/06/0K8A5727-1024x683.jpg)
![](https://insideart.eu/wp-content/uploads/2024/06/0K8A5591-1024x683.jpg)
![](https://insideart.eu/wp-content/uploads/2024/06/0K8A5574-1024x683.jpg)
Ad innestare un profondo dialogo con le altre sette sculture monumentali presenti nel Chiostro di Michelangelo, è il cranio di una giraffa in bronzo patinato posto su uno sgabello moderno e minimale. Un’arte contemporanea che risveglia i luoghi e che, come ha specificato Stéphane Verger «è assai presente anche sedi dislocate del Museo». La stessa Benassi ha realizzato un’opera per la Crypta Balbi»: si tratta di EMPIRE, installazione del 2018-2019, composta da 6000 mattoni in terracotta e che rievoca l’elemento primario delle antiche costruzioni.
![](https://insideart.eu/wp-content/uploads/2024/06/101.jpg)
![](https://insideart.eu/wp-content/uploads/2024/06/102-1024x434.jpg)
«Le Terme di Diocleziano sono un luogo particolare» – spiega Elisabetta Benassi – «e in un posto così denso l’idea era quella di riuscire a trovare un simbolo che fosse anche ironico. Così ho pensato a questo cranio di giraffa che ride, adagiato su uno sgabello modernista da architetto, come fosse il collo dell’animale. Il cranio sembra quasi ridere di noi, oltre la morte».
![](https://insideart.eu/wp-content/uploads/2024/06/0K8A5514-1024x683.jpg)
![](https://insideart.eu/wp-content/uploads/2024/06/81.jpg)
Il progetto de L’ottava testa nasce come iniziativa profondamente legata alla città di Roma, promossa dal Museo Nazionale Romano e dall’Associazione Mecenati Roman Heritage, con Maite Bulgari e presieduta da Ugo Pierucci che ha manifestato l’orgoglio per «aver potuto realizzare un progetto così importante per il Museo, restituendo a queste opere la loro originaria bellezza, unitamente a una presenza contemporanea per uno sguardo che dialoga verso il futuro».
.