Il Papa nel mirino di Evyrein: a Padova l’opera «Papa Frocesco»

Dissacrante e provocatorio, lo street-artist Evyrein ha realizzato sulle mura del Seminario Maggiore Vescovile una raffigurazione assai satirica, che questa volta, "punzecchia" il papa

In relazione all’ultima gaffe del papa «c’è troppa frociaggine in giro», che ha giustamente scatenato una serie di reazioni indignate, l’opera di Evyrein presenta ironicamente Bergoglio toccarsi l’orecchio, gesto che in un lessico ancora omofobo e dispregiativo indica nel “gergo comune” l’omosessualità di una persona. Ovviamente l’allusione alle ultime problematiche rivelazioni del papa è evidente: il pontefice infatti, in una recente assemblea dei vescovi si è lasciato “confidenzialmente” sfuggire la parola «frociaggine», dichiarando che ci sarebbero troppi omosessuali nei seminari.

Come è ormai ben noto, la questione delle ammissioni nei seminari sulla base dell’orientamento sessuale dei candidati, è stata oggetto di dibattito per molti anni nel mondo cattolico. Un’istruzione del dicastero vaticano per il Clero del 2005, ribadita nel 2016 sotto Papa Francesco, stabilisce infatti che «la Chiesa non può ammettere al seminario e agli Ordini sacri coloro che praticano l’omosessualità, presentano tendenze omosessuali profondamente radicate o sostengono la cosiddetta cultura gay».

Le scuse del pontefice sono poi prontamente arrivate, ma sicuramente il controverso episodio non è passato inosservato allo street-artist vicentino che si ispira a Banksy. Un curriculum, quello di Evyrein, che è pieno di spiccate provocazioni: da Vittorio Sgarbi – tra i suoi preferiti – sino alla raffigurazione della stretta di mano tra Giorgia Meloni e Matteo Messina Denaro e la scritta «In Buonafede», che gli è costata una perquisizione della Digos e una denuncia per vilipendio. Come non dimenticare poi il murales “Attenzione pick pocket” comparso lo scorso dicembre, in relazione alle polemiche sulla falsa beneficenza relativa alla vicenda Balocco dei Ferragnez.

Una street-art che provoca sicuramente e che prova a smuovere coscienze, in maniera molto più significativa di quanto si creda. Un processo creativo spontaneo tra arte e satira, parole e immagini pungenti che necessariamente devono far riflettere, come in questo caso. Il Papa si è scusato per l’incidente comunicativo, affermando che «nella Chiesa c’è spazio per tutti» ma le sue parole hanno ormai avuto un impatto devastante. E da qui scaturiscono ulteriori considerazioni: il problema di una riforma universale della chiesa e quella di un papa ormai anziano, in difficoltà a governare qualcosa – probabilmente – ormai più grande di lui.

info: evyrein.com

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