Il 25 giugno 2024 è la scadenza massima per farsi avanti durante l’insolita asta che prevede la vendita dell’Isola di Santo Spirito a Venezia. Poco meno di 24 mila metri quadrati e una storia che affonda le radici nel XII secolo, visto che le notizie più antiche risalgono al 1140. L’isola era infatti un luogo di raccoglimento religioso, con tanto di chiesa e monastero prima di cistercensi e poi di eremitani, costretti poi a lasciarla quando papa Alessandro VII sospese l’ordine nel 1656.
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Fino al 1806 ospitò una congregazione di frati minori osservanti, ma con l’arrivo di Napoleone vennero depredati sia la chiesa che il monastero e Santo Spirito divenne presidio militare. Polveriera durante la seconda guerra mondiale e totalmente abbandonata subito dopo, per anni si era discusso su un suo recupero a scopo residenziale: non a caso si trova vicino San Clemente e l’isolotto delle rose, rispettivamente sede di due importanti hotel di lusso. Tra il 2002 e il 2003 l’isola è stata venduta dal demanio militare a un gruppo di imprenditori padovani riuniti nella società Poveglia per 350 mila euro e ora è attualmente in vendita a nove milioni di euro.