Un percorso di visita davvero particolare quello offerto dal museo Louvre-Lens nella mostra Subterranean Worlds – 20.000 Leagues Under The Earth, aperta al pubblico fino al 22 luglio. L’esposizione è curata da Alexandre Estaquet-Legrand, direttore del Museo dell’Oise, dall’architetto Jean-Jacques Terrin e da Gautier Verbeke, direttore della mediazione e dello sviluppo pubblico. Dell’apparato scenografico si è invece occupato Mathis Boucher, architetto e scenografo della medesima istituzione.
La realtà dell’underground è molteplice e sfaccettata, forse talvolta controversa ma che da sempre affascina l’immaginario di chiunque – almeno una volta – ha fantasticato sulle oscurità degli abissi. Il viaggio immersivo comprende oltre 200 opere e un ampio margine della storia dell’arte e dei suoi potenti messi espressivi. A introdurre l’itinerario, la scultura della Sibilla Eritrea di Jean-Jacques Caffieri assieme ad altre importanti figure della mitologia greca e romana. Nell’antichità si credeva infatti che i terremoti venissero scatenati da i Titani che abitavano i sottosuoli o secondo altre interpretazioni da Nettuno che nei momenti di ira, agitava potentemente il suo tridente.
Dalle enigmatiche incisioni dell’inferno dantesco di Gustave Doré alle poetiche sculture di Éva Jospin, si arriva alle splendide Prigioni di Piranesi o Carceri d’Invenzione che fin dall’Ottocento per la loro potenza evocativa hanno suggestionato l’entourage artistico e letterario, dai romantici ai simbolisti come Victor Hugo e Charles Baudelaire, per poi entrare il secolo dopo nelle intricate prospettive grafiche di Escher e addirittura nel cinema con Sergej Ejzenštein e Fritz Lang. A fare da sfondo al Louvre-Lens anche L’abisso di Alphonse Mucha e i Chants sur l’eau di Jean-Francis Auburtin.
info: louvrelens.fr