Lo studio Snøhetta firma una nuova biblioteca “verde” a Pechino

Il nuovo spazio progettato dallo studio Snøhetta si caratterizza per un ambiente circostante che "sfuma" nell'architettura

Proseguendo il dialogo tra architettura e paesaggio, lo studio di architettura multidisciplinare Snøhetta ha portato a termine un nuovo progetto, stavolta nel quartiere di Tongzhou a Pechino. Si tratta della Beijing City Library, una biblioteca dalle strutture ispirate all’ambiente circostante.

Il progetto arriva dopo una serie di biblioteche “verdi” che lo studio norvegese, fondato nel 1989 a Oslo da Kjetil Trædal Thorsen e Craig Dykers, ha portato a termine. Tra queste, la biblioteca di New York, quella di Alessandria d’Egitto e di Philadelphia, oltre ad altri lavori come la ristrutturazione del Musée National de la Marine di Parigi. Spazio pensato per lo studio e la condivisione, la nuova biblioteca di Pechino prosegue quanto lo studio Snøhetta ha perseguito nei progetti precedenti: l’interazione tra architettura e ambiente, facendo sì che il paesaggio “sfumi” nelle strutture. La Beijing City Library si distingue infatti per le colonne disseminate nello spazio interno: simili ad alberi, creano un’atmosfera naturale e tecnologica al tempo stesso, formando anche un ambiente a terrazze.

Il progetto è stato realizzato da Snøhetta in collaborazione con lo studio cinese Ecadi. La struttura, oltre a questa peculiarità in termini di interazione tra esterno e interno, si caratterizza anche in quanto a sostenibilità. La Beijing City Library presenta infatti il più grande spazio climatizzato al mondo dedicato alla lettura, realizzato nel rispetto dei più alti parametri di sostenibilità nel Paese. A favorire la portata ecologica della struttura, anche la capacità della biblioteca di sfruttare al massimo la luce naturale: le ampie vetrate che la caratterizzano costituiscono il più grande sistema di vetro portante della Cina. In più, in dialogo con il vicino fiume Tonghui, l’atrio della struttura – dall’altezza di 16 metri – si articola in una serie di “colline” curvilinee, che a loro volta danno forma alle sedute e agli scaffali.

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