Gli attivisti di Palestine Action, rete di protesta filo-palestinese, hanno distrutto nella mattinata di venerdì 8 marzo, il ritratto di un ex primo ministro inglese. Nel video pubblicato sulla pagina social del gruppo, si vede chiaramente un membro del gruppo pro-Palestina spruzzare della vernice rossa sul quadro per poi proseguire con un taglierino che ha sfregiato la tela con danni purtroppo irreversibili. Il protagonista in questione è Lord Arthur Balfour, esponente del partito conservatore inglese e “reo” di aver sostenuto, tramite la dichiarazione Balfour la creazione di uno stato ebraico in Palestina il 2 novembre 1917.
In questo documento infatti, il governo britannico affermava di appoggiare la creazione di «una dimora nazionale per il popolo ebraico» nelle terre palestinesi, che ricordiamoci, al tempo erano controllate dall’Impero britannico. Nonostante poi la creazione effettiva dello stato di Israele sia avvenuta tempo dopo nel 1948 – anno in cui la Gran Bretagna ha ritirato le sue truppe dalla Palestina – tale dichiarazione Balfour ha da sempre rappresentato l’origine simbolica di questo incessabile e doloroso conflitto israelo-palestinese, o comunque l’esplicito appoggio del governo inglese allo stato di Israele. Fa riflettere che solo tre anni prima, nel 1945, a San Francisco sia nata l’ONU con lo scopo di «promuovere la pace e la sicurezza internazionale» e che evidentemente in ormai quasi 80 anni, stia continuando a fallire ogni tentativo di risoluzione.
Il dipinto è stato realizzato nel 1914 da Philip Alexius de László, pittore ungherese particolarmente apprezzato come ritrattista di personalità regali e aristocratiche, e da quella data fino a qualche giorno fa, conservato al Trinity College di Cambridge. Palestine Action è un gruppo d’azione formatosi ormai nel 2020 che si oppone all’invio di armi prodotte nel Regno Unito in Israele, tramite azioni mirate e disobbedienti con il fine di smascherare i trafficanti di armi multinazionali.