Rino Gaetano, a Roma la prima mostra sull’eredità del cantautore

Dall'accappatoio del Festivalbar alla giacca di pelle di Sanremo, la mostra racconta Rino Gaetano con molte 'rarità' della sua carriera

Tra le voci più iconiche del cantautorato italiano, Rino Gaetano torna nel suo quartiere romano d’adozione, Trastevere. A quarant’anni dalla morte, il Museo di Roma in Trastevere dedica all’artista una mostra che ne ripercorre per la prima volta l’intera carriera. Non lontano dal Folkstudio, dove Gaetano mosse i primi passi di una carriera neppure decennale, la mostra raccoglie le tracce della sua esperienza e sarà ospitata nel museo romano fino al 28 aprile 2024.

Inaugurata il 16 febbraio, l’esposizione racconta con un percorso leggero i contenuti graffianti del musicista originario di Crotone, i suoi pensieri anticonformisti e il suo linguaggio apparentemente disimpegnato attraverso la presentazione di un corpus di materiali, molti dei quali esposti per la prima volta. Tra questi, molte ‘rarità’ concesse per l’occasione dalla sorella Anna, come documenti, foto, cimeli artistici, la raccolta dei dischi, video, strumenti musicali e oggetti, oltre agli abiti di scena come l’accappatoio indossato durante il Festivalbar all’Arena di Verona e la giacca in pelle utilizzata a Sanremo, ai manifesti e alla collezione di cappelli.

Ricordato per le sonorità ironiche che accompagnavano testi dal forte impegno civile, Rino Gaetano è stato l’autore di veri e propri inni ed è stato il rappresentante di una nuova corrente, emersa nel segno della lotta contro i tabù, le mistificazioni e le ipocrisie. La mostra traccia così un percorso tra i grandi successi del musicista in lotta con una società contraddittoria, dalla critica agli evasori legalizzati di Nuntereggae più all’esaltazione della forza femminile di Gianna, fino alla sua celebre Ma il cielo è sempre più blu, oltre a Berta filavaSfiorivano le viole e molte altre raccolte nei sei album pubblicati tra il 1973 e il 1980.

«Rino deve essere definito come artista, perché l’artista è colui che non sceglie quello che fa ma è scelto dalla vita per fare qualcosa. Rino doveva fare il cantautore. Insieme eravamo due personaggi all’opposto, ma ci univa la difficoltà di vivere. Eravamo visti male negli anni Settanta, capelloni e aggressivi nella nostra proposta. Ma un artista deve essere aggressivo, altrimenti non esiste». Queste le parole di Riccardo Cocciante, ambasciatore della mostra con Giusy Ferreri.

Nel segno di un incontro tra arti visive e musica, nel corso della mostra sarà possibile assistere a dei brevi concerti acustici. Ad esibirsi saranno Alessandro Gaetano in trio con la Rino Gaetano Band e Diana Tejera, che consentiranno ai visitatori di scoprire la forza della musica del cantautore.

La mostra è corredata dal catalogo edito da Gangemi Editore che contiene storia, immagini e un lungo elenco di testimonianze che aiutano a comprendere tutte le sfaccettature di Rino Gaetano, proponendosi come un viaggio di memoria collettiva al ritmo delle note delle sue stralunate canzoni e dove la sua arte sarà più viva che mai.

L’esposizione è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, ed è a cura di Alessandro Nicosia e Alessandro Gaetano, nipote del cantautore. Ad organizzare e a realizzare il progetto è stata invece C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, con il supporto di Zètema Progetto Cultura.

Rino Gaetano
dal 16 febbraio al 28 aprile 2024
Museo di Roma in Trastevere – Piazza di S. Egidio 1/b, Roma
info: museodiromaintrastevere.it