A Parigi nuovo centro culturale intitolato a Nelson Mandela

Nelson Mandela Cultural Center è un nuovo centro culturale situato alle porte di Parigi e offre diversi servizi e attività

Il Nelson Mandela Cultural Center è il nuovo centro culturale alle porte di Parigi, realizzato dall’architetto Jean Pierre-Lott. L’edificio è interamente composto da cemento armato e le potenzialità plastiche del materiale sono state perfettamente sfruttate per costruire disegni e figure astratte. Grazie all’adozione di forme ondulate, che ricordano le costruzioni circostanti del quartiere Les Courtillères, il centro è in perfetta continuità con il contesto architettonico in cui è immerso. Il progetto architettonico si inserisce nell’ambito di rilancio del quartiere Pantin, situato a nord-est di Parigi.

Il rivestimento in maiolica bianca inoltre, crea una immagina totalmente astratta e quasi utopica dell’edificio. Esternamente sembra cambiare a seconda della luce e del punto di vista da cui viene osservato. Si tratta di un luogo ibrido che comprende al suo interno una biblioteca comunale, una ludoteca, un teatro e una sala cinema. In questo progetto sono stati investiti quasi 11 milioni di euro ed è stato possibile grazie al sostegno finanziario dell’Est Ensemble, per l’Agenzia nazionale di rinnovamento urbano e di altre importanti istituzioni francesi. La realizzazione di questo centro culturale rappresenta l’ultima opera di riqualificazione che dal 2006 interessa il popoloso quartiere di Pantin.

Les Courtillières è fra i primi quartieri residenziali sorti nella periferia parigina. Siamo nel 1954 e il governo, su mobilitazione dell’opinione pubblica, prese una serie di emergenze per cercare di arginare il problema degli alloggi. Si tratta di una delle prime grandi agglomerazioni abitative mai costruite fuori Parigi, per progetto dell’architetto Emile Aillaud.

In un contesto urbano del genere, il centro Nelson Mandela si configura come un progetto architettonico dedicato all’intera comunità. Lo scopo è quello di una politica di rilancio finalizzata a valorizzare e rendere pubblici gli spazi culturali della città. Un’architettura che dunque si rende portavoce di inclusione e integrazione, aiutando le periferie a non rimanere indietro.