Olivier Saillard a Milano in due giornate in occasione della Triennale
Olivier Saillard presenta a Milano in occasione della Triennale, 3 azioni performative divise in due giornate, il 2 e il 3 febbraio
giovedì 1 Febbraio 2024
Irene Bellini
Olivier Saillard curerà la terza Soirée Nomade in occasione della retrospettiva su Ron Mueck, con 3 performance che si tengono all’interno della mostra sul grande artista e che esplorano la dimensione più intima e personale degli indumenti. Saillard è stato invitato a immaginare una nuova sezione del format Soirées Nomades nell’ambito della collaborazione risalente al 2020, tra la Triennale Milano e la Fondazione Cartier. L’artista, celebre per i suoi lavori che spaziano in vari contesti fra arte e moda, amplifica ed innova il progetto della serie Moda Povera.
La prima è una Soirees Nomade Moda Povera VI: les vêtements des autres, che verrà presentata il prossimo due febbraio. Concepita appositamente per gli spazi della Triennale, la performance invita ogni spettatore a offrire in prestito a 10 modelle selezionate, un indumento a cui tiene. Lo scopo è quello di restituire momenti di intimità attraverso vestiti che raccontano storie personali e che sono però indossati da persone totalmente estranee: il messaggio è trasmesso dalle modelle, che sono parti integranti del lavoro del curatore, attraverso la gestualità che caratterizza l’arte dello sfilare reinterpretandoli e rianimandoli. I “vestiti degli altri” sfilano così senza alcuna distinzione attraverso l’innovativo tocco di Saillard, testimonianze documentarie dei ricordi degli spettatori, in una operazione che è sia un atto di styling sia un progetto creativo.
Olivier Saillard, « Moda Povera V, Les vêtements de Renée» foto: Edouard Caupeil
Il giorno successivo andrà in scena al teatro della Triennale Moda Povera V Les vêtements de Renée, performance di 45 minuti con la modella Axelle Doué, già presentata lo scorso giugno a Parigi alla Fondazione Cartier. Si tratta di un omaggio alla madre defunta di Saillard, con la modella che con una estrema delicatezza interpreta la forza e vulnerabilità di colei che un tempo indossava tali indumenti: il ricordo della madre viene così tenuto in vita attraverso i suoi abiti.
foto: Edouard Caupeil
Successivamente la terza è ultima azione performativa è Salon de Couture la prima sfilata di moda che non contempla l’utilizzo di vestiti: opera fondamentale del repertorio di Saillard viene presentata per la prima volta nel 2006 e poi ma più riproposta. Protagonista della sfilata fantasma è Violeta Sanchez, modella e musa di Yves Saint Laurent e Helmut Newton. La Sanchez non indossa ma racconta abiti che oggi non esistono più e che verrà raccontati in maniera concreta ed espressiva, riproponendo ciò che un tempo accadeva durante le sfilate di alta moda, quando appunto la creazione degli abiti veniva anche dettagliatamente descritta dal direttore creativo della manifestazione.
Olivier Saillard ex direttore del Museo di Moda parigino e attualmente direttore artistico di J.M. Weston, propone sempre lavori su una moda povera ed essenziale, presentata da un punto di vista poetico, che non parla e che talvolta è denudata, ma che riesce sempre a innescare riflessioni profonde. Ad essere celebrato è l’indumento emancipato e libero da qualsiasi carattere consumista, di abiti che non passato mai di moda, che rinascono di volta in volta e che sono accessibili e vivi più che mai.