Nativitag, in via Margutta otto street artist italiani rielaborano il tema della natività

Una mostra di street art al Margutta Veggy Food & Art per rieditare la natività alla luce (e alle ombre) della società di oggi

Mr Klevra, Maupal, Elettra Orlandi, Mauro Sgarbi, Darehood, Zoe, Uman e Giusy Guerriero: questi sono i nomi degli 8 street artist italiani che dal 7 dicembre al 12 gennaio vengono ospitati nella collettiva proposta al Margutta Veggy Food & Art di Roma.

Si tratta di 24 opere nelle quali gli artisti hanno rielaborato il tema della natività secondo modalità originali e personali, ognuno con il proprio stile e dal proprio punto di vista.
Il risultato è Nativitag, il titolo della mostra, un termine che ben sintetizza la volontà di “rieditare” la nascita più importante della Cristianità alla luce (e alle ombre) della società di oggi.

 “La mostra di Natale – spiega Tina Vannini, ideatrice del progetto e titolare de Il Margutta – quest’anno ha cercato di lanciare un grido di speranza, scegliendo il linguaggio diretto, graffiante, puro e poetico di 8 Street Artist. Alla luce dei recenti accadimenti, italiani e mondiali, e delle tante storie di violenza e di morte a cui assistiamo, la Natività deve raccontare la stessa grande Storia ma deve proporre anche sfaccettature diverse, così da unirci in un coro unanime, senza distinzioni di età, etnie e religioni, e nel rispetto dei Credo di ognuno”.

L’esposizione, ideata da Tina Vannini e curata da Simona Micheli dell’Associazione culturale Fram!Lab, intende proiettare lo spettatore in una dimensione nuova, poiché ogni artista ha elaborato le proprie opere interpretando questo tema attraverso il proprio pensiero e le proprie emozioni. In base a questa libertà, Mr Klevra raffigura lo sguardo essenziale di una Madonna triste e in apprensione, mentre Maupal la propone armata di bomboletta spray accanto un tag all’insegna della fluidità di genere.

La Madonna di Elettra Orlandi, invece, è intenta all’allattamento del nascituro ed è avvolta da un manto blu che si scopre serpente. Poi, se Mauro Sgarbi propone una nascita cosmica, tra costellazioni e galassie, Darehood restringe il raggio d’azione e ci ricorda la guerra tra Israele e Palestina. Tra le opere in mostra, anche i pulcini stilizzati ed enigmatici di Zoe, il ritratto, intenso e quasi apocalittico, della donna con nascituro di Uman e l’attesa essenziale e spoglia di Giusy Guerriero, che ritrae contemporaneamente una donna-contenitore e il bebè-contenuto.

info: ilmargutta.bio