Luca Massimo Barbero dona il suo Archivio alla Biennale di Venezia

Ha aperto pochi giorni fa a Venezia, a Ca’ Giustinian, la mostra Luca Massimo Barbero: Un Diavolo Amico. Non una mostra come le altre, ma l’occasione per omaggiare un grande gesto: il critico d’arte, infatti, ha donato alla Biennale di Venezia il suo intero Archivio. Curata personalmente dal critico, storico e curatore, la collezione trova una nuova casa nell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale.

«Sono grato e onorato che la Biennale di Venezia abbia accolto il mio archivio. In questo momento storico di abbreviazione della memoria, consegnare alla Biennale materiali ancorati al presente e mettere a disposizione degli studiosi documenti che possono essere consultati nella loro versione originale assume una dimensione vitale», dice Luca Massimo Barbero.

L’archivio di Barbero non è una collezione statica; respira vita, espandendosi costantemente con il suo lavoro in corso e l’uso personale, si configura come una risorsa proattiva, stimolando iniziative all’interno dell’archivio stesso della Biennale. L’impegno della Biennale nell’inventariare e mettere in mostra questa nuova acquisizione riafferma la sua dedizione nel ospitare archivi e fondi che si confrontano con temi legati alle arti contemporanee. «Questo gesto va oltre la concezione convenzionale di archiviazione; è un atto di permettere a qualcosa di prosperare e crescere all’interno di un contesto che ne possa amplificare la risonanza per il pubblico più ampio possibile», nota con gratitudine Roberto Cicutto, Presidente della Biennale di Venezia.

La mostra, offre uno sguardo alla personalità caleidoscopica di Luca Massimo Barbero: una rotazione di materiali provenienti dall’archivio di Barbero sarà esposta nei mesi successivi, fornendo una panoramica completa della sua personalità, dei suoi metodi di studio e delle sue pratiche curatoriali. La metodologia curatoriale di Barbero viene svelata attraverso due sale, partendo dalla mostra dedicata a Peter Greenaway al Museo Fortuny nel 1993 a un mosaico di immagini legate alle installazioni di artisti come Lucio Fontana, Carla Accardi, Anthony Gormley e altri, i visitatori hanno l’opportunità di dare uno sguardo dietro le quinte all’attenzione meticolosa di Barbero per i dettagli.

Il percorso e la storia di Luca Massimo Barbero, da studente all’Università Ca’ Foscari a figura influente nella scena dell’arte contemporanea, si presenta attraverso questa ricca mostra. Il suo archivio, ora ospitato alla Biennale, diventa una testimonianza vivente del suo impegno per l’arte e l’istruzione, garantendo che le generazioni future possano esplorare e interagire con la ricchezza di conoscenze che ha accumulato.