Roma verso il futuro con le aule studio pubbliche. È la prima città in Italia

Su proposta dell'assessore alla cultura Miguel Gotor, a Roma apriranno delle aule studio che faranno parte del sistema bibliotecario

Roma, la prima città in Italia ad allestire una rete di aule studio pubbliche. La proposta, portata in Campidoglio dall’assessore alla cultura Miguel Gotor e di recente approvata dalla giunta, consentirà agli studenti e alle studentesse della capitale di usufruire di questi spazi pubblici anche nei giorni festivi e negli orari serali. Le nuove aule studio, disseminate in tutta la città, faranno parte del sistema bibliotecario di Roma Capitale.

A differenza delle biblioteche, i nuovi spazi non saranno adibiti alla consultazione di testi, ma vi si potrà accedere in una fascia oraria più estesa rispetto alle sale di lettura bibliotecarie, sia per studiare che avere a disposizione uno spazio di aggregazione. «Con l’istituzione di una rete di aule studio, Roma si candida a diventare una città all’avanguardia per i giovani. Le aule studio di Roma offriranno un servizio complementare a quello erogato dalle biblioteche cittadine, con orari di apertura più estesi e modalità di gestione innovative. Alcune di esse si troveranno in luoghi iconici della Capitale, in un’ottica di valorizzazione del patrimonio culturale, ma saranno anche diffuse nelle zone più decentrate», ha dichiarato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

«Attraverso questa novità che stiamo implementando vogliamo rispondere alla necessità di spazi per lo studio e per incontrarsi di cui hanno bisogno i ragazzi. Penso in particolare alle decine di migliaia di studenti fuori sede costretti a studiare in camere anguste per via del caro affitti. Si tratta dunque di una riforma strutturale che si aggiunge ai progetti del PNRR per realizzare 10 ulteriori biblioteche in periferia», ha continuato Gualtieri.

Le aule studio che entreranno a far parte della nuova rete sono di provenienza varia. Si tratta sia di spazi di pertinenza di Roma Capitale, come quelli gestiti direttamente dalle Biblioteche di Roma o da altre strutture comunali, sia di strutture gestite da terzi all’interno del patrimonio della città, ma anche di spazi di proprietà pubblica o privata esterni al Comune. La logica sottostante alla rete fa capo a una volontà di cooperazione tra le varie strutture del tessuto civico e culturale di Roma.

Oltre alla sala studio Euclide nel Municipio XV aperta nei mesi scorsi, gli spazi sotto diretta gestione del Comune si troveranno al Mercato Trionfale, a Tor Pignattara nell’ex aula consiliare del Municipio V, nel Centro Giovani del Municipio I a Trastevere, all’interno del Palazzo delle Esposizioni, nella Pelanda al Mattatoio, nel Macro, a Palazzo Braschi e, in seguito, anche all’interno della Casina Salvi al Celio e della Torre dei Conti.