Per un nuovo volto di Roma: facciamo il punto sui progetti che rinnoveranno la capitale

Investiti nei piani “Caput Mundi” e “Giubileo 2025”, i fondi PNRR e quelli giubilari riscriveranno molti tratti del volto della capitale

All’inizio dell’anno giubilare, e dunque per il Natale 2024, si prevede che il pontefice aprirà le porte su una Roma diversa. E sotto i punti di vista più vari: siti archeologici restaurati, cambiamenti notevoli sul piano della mobilità e delle infrastrutture, aree verdi riqualificate e molti altri interventi volti a dare a Roma un nuovo strato. Ma questo insieme di progetti, raggruppabile per la maggior parte nei piani denominati Caput Mundi e Giubileo 2025, va inserito in un contesto più ampio, nonché quello dei fondi ottenuti con il PNRR.

Il PNRR

Una rapida premessa. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è stato presentato dal governo Draghi alla Commissione europea nell’aprile del 2021 con l’obiettivo di accedere al Recovery and Resilience Facility (RRF), il fondo nato nell’ambito del Next Generation Eu (NGEU). E quest’ultimo è lo strumento temporaneo messo a punto dall’Unione Europea volto a stimolare la ripresa in Europa in seguito alla pandemia da covid-19. Una ripresa, questa, che si propone come articolata lungo tre direttrici: inclusione sociale, transizione ecologica e digitale. L’Italia con il PNRR ha ottenuto 191,5 miliardi di euro, a cui si sommano altre risorse di carattere comunitario e nazionale che portano a un totale di 235,12 miliardi. Un notevole insieme di fondi, il cui investimento è organizzato in una serie di interventi distribuiti in un complesso generale di sei missioni, da portare a termine entro giugno 2026.

Il PNRR a Roma

Ad assumere un ruolo chiave tra i fondi europei e le realtà locali sono i soggetti attuatori, che si occupano della gestione dei progetti con le risorse del Piano. E nel piano complessivo teso a riscrivere il volto di Roma, tra i soggetti attuatori compare in modo preponderante chiaramente Roma Capitale, che ha disposto un totale di 279 progetti finanziati con 1,15 miliardi di euro del PNRR. Va però specificato che questa cifra è relativa solamente ai progetti gestiti da questo specifico ente, e non al totale dei fondi di cui beneficerà Roma. I fondi del PNRR destinati alla capitale provengono infatti da un ampio ventaglio di istituzioni, tra cui il Ministero della Cultura, nei cui investimenti va ricordato il progetto del Grande MAXXI. Le linee di investimento più corpose di Roma Capitale riguardano la mobilità sostenibile con 526 milioni, la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico con 238,7 milioni, la rigenerazione e riqualificazione urbana con 228,7 milioni.

Ma questi progetti sono, come anticipato, solo una parte di quanto subirà la capitale nel prossimo periodo. Stando al quadro proposto dall’Osservatorio PNRR e Giubileo Roma, gli investimenti principali – PNRR e non – riguardanti la città, ma in parte anche altre aree del Lazio, sono articolati in quattro sezioni. Accanto ai fondi meno corposi destinati a Cinecittà – 300 milioni –, da una parte figurano gli investimenti per la mobilità e le infrastrutture, che ammontano a 1,3 miliardi, dall’altra i piani Caput Mundi e Giubileo 2025, i cui finanziamenti constano rispettivamente di 500 milioni e 1,3 miliardi di euro. E sono proprio questi due ultimi programmi, con i relativi 335 e 135 progetti, a innescare la metamorfosi della capitale: è la loro intersezione, in vista del prossimo giubileo, a far prospettare il nuovo volto di Roma a dicembre 2024.

Caput Mundi

Caput Mundi è un programma amministrato dal Ministero del Turismo e finanziato con i fondi del PNRR volto alla valorizzazione del patrimonio culturale e artistico di Roma, ma anche di realtà più periferiche. Il suo coordinamento è stato affidato al Commissario Straordinario Giubileo 2025, Roberto Gualtieri, nonché sindaco della capitale. Si tratta, nel complesso, di una serie di progetti disposti in sei linee di intervento, tra cui le più corpose sono Patrimonio culturale di Roma per Next Generation EU e Percorsi giubilari 2025: dalla Roma pagana alla Roma cristiana. E questi interventi, i cui soggetti attuatori più presenti sono Roma Capitale e la Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Roma, consistono per lo più in restauri volti ad ampliare i percorsi turistici tradizionali della capitale. Non mancano però iniziative di digitalizzazione e nuove proposte culturali alle periferie per favorire l’integrazione sociale. Complessivamente, i provvedimenti più notevoli riguardano il restauro e la valorizzazione del Museo della Civiltà Romana, con un investimento di quasi 21 milioni, e la riqualificazione della riva sinistra del Tevere, finanziata con 10 milioni. Accanto a questi c’è poi un gran numero di progetti di entità minore: dalla rifunzionalizzazione di alcuni padiglioni dell’ex Mattatoio di Testaccio e dei relativi spazi pubblici di pertinenza al completamento degli scavi archeologici di Circo Massimo.

Giubileo 2025

Il vero perno di progetti piuttosto rivoluzionari è Giubileo 2025. Se gli obiettivi di Caput Mundi si possono ascrivere a un generale intento di valorizzazione del patrimonio artistico della città, il piano Giubileo 2025 presenta una maggiore complessità, sia in termini di realizzazione dei progetti che nella loro varietà. In questo piano infatti la valorizzazione di Roma passa anche – e soprattutto – per altre strade significative, con lo scopo di rendere la capitale realmente fruibile, ancora di più in vista di un frangente che vedrà approdare nella città un gran numero di visitatori. Accanto ai progetti realizzati con gli investimenti del PNRR ci sono quindi i decisivi fondi giubilari, che finanziano interventi che vanno dalla valorizzazione urbana, alla mobilità, all’ambiente.

Un quadro complesso, insomma, teso a riqualificare i luoghi giubilari quanto le aree più periferiche della città, nell’ottica di una messa in pratica del messaggio di inclusione che il giubileo promuove. E ad impegnarsi in questo piano sono principalmente Roma Capitale e la Società Giubileo 2025, società pubblica istituita dal DPCM del 15 giugno 2022.

Tra gli interventi più significativi va menzionato il Sottovia di Piazza Pia, un cantiere con un investimento di 70 milioni che entro il Natale 2024 avrà rimesso in comunicazione diretta l’area di Castel Sant’Angelo e via della Conciliazione con la creazione un sottopasso e di un ampio spazio pedonale. E quest’ultimo dovrà essere messo in continuità con lo spazio circostante, quello appunto di Castel Sant’Angelo e del Tevere. Ma l’aspetto forse più interessante è la spinta al ritorno a una dimensione di prossimità tra i due luoghi cardine del centro di Roma, il Castello e il Vaticano, storicamente collegati dal Passetto di Borgo. Un altro progetto da menzionare è la riqualificazione di Piazza dei Cinquecento e delle aree adiacenti, e quindi anche del complesso monumentale della stazione Termini. Un cantiere, questo, diviso in due lotti, di cui il primo da compiersi entro l’inizio dell’anno giubilare.

Nel complesso, dal destino offerto ai fondi di varia natura disposti per la capitale sembra emergere l’accenno di una visione: rendere Roma una capitale europea, una città fruibile e accessibile a tutto lo spettro sociale, calando nel suo contesto il paradigma definito nell’ambito dell’Unione Europea.

Info: osservatoriopnrrgiubileoroma.it