Una storia sicuramente caotica e ricca di cambiamenti quella del Grand Palais, tra i luoghi più iconici di Parigi nonché simbolo dell’Art Nouveau. Il monumentale edificio datato 1900 era nato in occasione dell’Esposizione Universale, aprendo inizialmente le porte come spettacolare sede fieristica. Ospedale militare durante la seconda guerra mondiale, addirittura luogo di combattimento fra soldati francesi e milizie naziste e poi, culla d’arte. Prima dei lavori di ristrutturazione, che dal 2020 hanno portato alla chiusura dell’intera struttura, è stato infatti sempre utilizzato per accogliere importanti mostre internazionali – come Leviatano di Anish Kapoor nel 2013 – eventi culturali, sportivi e non solo.
Ora, eccezionalmente, riaprirà per qualche giorno in occasione di due importanti eventi: dal 26 luglio all’11 agosto verrà adibito a sede di scherma e taekwondo durante le Olimpiadi parigine e non è la prima volta (nel 2010 aveva già ospitato i campionati mondiali di scherma). Inoltre, ad ottobre 2024, verrà riaperta solo una sezione per ospitare il colosso fieristico di Paris+ par Art Basel.
Una ristrutturazione da 466 milioni di euro da parte di Chatillon Architectes, con oltre 1000 lavoratori coinvolti e una promessa da parte del prestigioso studio, ovvero «una funzione dieci volte superiore rispetto la capacità precedente» e un paradosso, ossia che al termine dei lavori «si potrebbe installare anche l’intera Versailles al suo interno». L’architetto Chatillon, alla guida dell’imponente iniziativa, ha rispettato i progetti originali dei tre primi architetti del Grand Palais – Henri Deglane, Albert Louvet e Albert Thomas. Particolare attenzione dedicata anche agli infiniti dettagli dell’Art Nouveau tra forme curvilinee, ampie finestre a bifora, decorazioni scolpite, vetrate colorate e la gigantesca navata principale, che ha il primato di essere la più grande d’Europa nel suo genere.
Non poco scalpore invece ha (giustamente!) suscitato la sua decisione di non mantenere la pavimentazione originale, sostituendolo invece con del cemento termico di colore rosato. L’architetto si è però “giustificato” affermando che la scelta sarebbe nata «da una ricerca approfondita sull’effetto che avrebbe avuto il pavimento originale» e con un colore che ora è rosso corallo.