Altare della Patria, una nuova mostra per il completamento del restauro

“La Dea Roma e l’Altare della Patria” è l’esposizione che i ministri Crosetto e Sangiuliano hanno visitato in anteprima al Vittoriano

«L’Altare della Patria è un luogo che più di altri rappresenta l’identità nazionale ed il sentire comune degli italiani. Il mio obiettivo è quello di portare qui tanti giovani, affinché questo diventi un luogo che appartiene a tutti, che gli italiani considerino come la loro ‘casa’, soprattutto le giovani generazioni». Sono le parole del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che oggi 26 ottobre ha visitato in anteprima la mostra La Dea Roma e l’Altare della Patria. Angelo Zanelli e l’invenzione dei simboli dell’Italia unita con il Ministro della Difesa Guido Crosetto. L’esposizione è anche l’occasione per celebrare il completamento del restauro del fregio dell’Altare della Patria realizzato da Angelo Zanelli, restituito agli occhi del pubblico in concomitanza con l’inaugurazione della mostra.

Entrambi i progetti – l’esposizione e il restauro – si inseriscono in un più ampio programma di tutela e valorizzazione del monumento ideato da Edith Gabrielli, direttrice del VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, con l’obiettivo di riscoprire la figura dello scultore lombardo Angelo Zanelli e di presentare attivamente al pubblico un luogo simbolo della Nazione.

«Un pezzo della nostra storia», ha dichiarato il Ministro Crosetto a proposito del fregio di Zanelli, «va studiato e conosciuto dai giovani perché questa parte di monumento è stata realizzata da un ragazzo, da un giovane. È importante farlo conoscere perché rappresenta la forza di un giovane e quanto questa forza abbia inciso in uno dei monumenti più importanti per il nostro Paese».

Il fregio ritorna al pubblico in una veste nuova: il restauro ne ha garantito la conservazione del materiale, ora consolidato, e ne restituisce una piena leggibilità. A conclusione del processo, l’opera può essere fruita nei suoi dettagli: della Dea Roma si può cogliere la scelta polimaterica, dall’oro del mosaico all’argento della statua della Vittoria.

Coinvolgendo anche la Tomba del Milite Ignoto, il restauro viene celebrato con la mostra curata da Valerio Terraroli e che rimarrà aperta al pubblico fino al 25 febbraio 2024. Ospitata nella Sala Zanardelli al Vittoriano, La Dea Roma e l’Altare della Patria ha visto la promozione e l’organizzazione di VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia, per cui l’esposizione si colloca nella linea editoriale delle mostre focus del progetto. A questo proposito, la direttrice Edith Gabrielli ha dichiarato che «per molto tempo non solo Zanelli, ma tutti gli scultori attivi nel Vittoriano sono rimasti vittime di una mancata comprensione critica. La mostra contribuisce a cambiare il senso delle cose: essa aiuta i visitatori e, perché no?, anche gli studiosi a conoscerli meglio. Ne emerge un quadro diverso e certamente positivo: possiamo così affermare che il grande fregio dell’Altare della Patria è definitivamente restituito al pubblico e alla critica».

Oltre a VIVE, hanno collaborato alla mostra la Fondazione Brescia Musei e d’intesa con l’Archivio Centrale dello Stato, la Soprintendenza speciale di Roma Archeologia Belle Arti e Paesaggio e l’Università di Verona.

In un percorso che espone 57 pezzi, di cui 44 provenienti dalla Gipsoteca del Vittoriano, l’obiettivo è di rivalutare Angelo Zanelli, dimenticato nonostante in vita vantasse una fama internazionale. L’esposizione è quindi di natura cronologica: mettendo a fuoco gli snodi della carriera di Zanelli e le sue svolte stilistiche, si colloca poi il focus sull’Altare della Patria, di cui si ripercorre per intero la vicenda, integrata dai dati emersi con il restauro.

Una mostra per il grande pubblico: oltre ai testi di accompagnamento è prevista una sala immersiva, in cui viene riproposta la cerimonia di inaugurazione del Vittoriano nel 1911, ma anche una lettura ravvicinata del fregio stesso restaurato con le immagini di Mauro Magliani.