Inside Art #129, il numero dedicato al Talent Prize fresco di stampa

La cover è del vincitore del Talent Prize, Giulio Bensasson, dentro uno speciale dedicato agli artisti selezionati dal concorso

La mostra del Talent Prize 2023 è alle porte e in redazione è arrivato freschissimo il nuovo numero, il 129, dedicato agli artisti del concorso che vedremo in mostra al Mattatoio di Roma il 26 ottobre. Fondato da Guido Talarico, il Talent Prize arriva quest’anno alla sua sedicesima edizione. Nel primo sfoglio, come di consueto, troviamo le pagine dedicate al vincitore, ai finalisti e ai premi speciali del concorso.

Un primo approfondimento è per Giulio Bensasson, vincitore del Talent Prize 2023, che, con il suo progetto Come funghi firma anche la copertina: «Un monito visivo che ci ricorda la nostra precarietà, ma è anche un auspicio mosso dalla speranza di poter apprendere dai funghi come generare bellezza dal marciume». L’opera è un’installazione composta da un numero variabile di sculture che si rifanno alle forme dei funghi lignicoli ma con la consistenza, il colore e il materiale stesso dei sex toys. Una sorta di rappresentazione scultorea della decomposizione ma, invece di richiamare la morte e il deperimento da cui sono generati, questi particolari funghi restituiscono allo sguardo stupore e meraviglia, dando forma al potere rigenerativo della natura.

Le interviste che seguono sono dedicate ai finalisti e premi speciali: Vaste Programme con Calentamiento, Yuxiang Wang con VacavaTommaso Spazzini Villa con Autoritratti [Odissea], Itamar Gov con Il Mausoleo dei Cedri Rifiutati, Axel Gouala con Falaise, Gianluca Brando con Quiete, Marco Rossetti con Slander, Camilla Alberti con Bizarre Remains. Remain 1 e Daniele Di Girolamo con Beautiful things fading away (conversation).

Le pagine del magazine, tuttavia, non finiscono qui. Se è vero che gran parte del giornale è riservato al Talent Prize, è anche vero che l’ultimo sfoglio è un contenitore fondamentale per dare spazio a personaggi, eventi e luoghi attraverso interviste e approfondimenti che meritano di essere letti attentamente.

Tra questi, uno dei Topic del giornale ospita l’intervento di Luca Beatrice e le interviste a Vincenzo de Bellis, direttore delle fiere e delle piattaforme espositive di Art Basel e all’artista Loris Cecchini su quanto l’industria culturale, e in particolare quella dell’arte contemporanea, contribuisca all’inquinamento ambientale e quali sono le buone pratiche e le strategie che istituzioni e singoli possono applicare per arginare il disastro.

Adriana Polveroni prosegue, nelle pagine successive, con un testo che racconta il percorso a ostacoli della critica d’arte, i percorsi di studio e le opportunità, in Italia e all’estero, per la nuova generazione di critici, prendendo a esempio le esperienze delle due giovani critiche Alessandra Troncone e Giorgia Gastaldon.

Grazia Varisco è protagonista nell’intervista a Renata Cristina Mazzantini raccontando la sua carriera artistica dagli anni Sessanta a oggi. E poi: la mostra al Forte Belvedere di Nico Vascellari, i gorilla bronzei di Davide Rivalta per la Fondazione Brescia Musei, la decostruzione decoloniale del progetto milanese Siamo Foresta, organizzato da Fondation Cartier pour l’art contemporain alla Triennale Milano:

Il numero si conclude con l’intervista a Cristiana Perrella, nuova curatrice della terza edizione di Panorama, progetto espositivo firmato Italics, e con un’anticipazione fieristica, sulla nuova edizione di Roma Arte in Nuvola, in arrivo a novembre.

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