A Rimini debutta Var Digital Art Award: il premio interamente dedicato all’arte digitale in Italia

Il 26 e 27 ottobre al Palacongressi di Rimini: realtà aumentata, VR e AR, fisica quantistica, intelligenza artificiale e ambienti virtuali

I virtual reality artwork di Chiara Passa, l’AI psichedelica di Roberto Fassone, il meta-luogo immersivo in realtà virtuale di Luca Pozzi, le composizioni 3D interattive di Kamilia Kard. Il 26 e 27 ottobre al Palacongressi di Rimini, protagoniste realtà aumentata, VR e AR, fisica quantistica, intelligenza artificiale, manipolazione, performance, iperconnettività e ambienti virtuali per il premio italiano dedicato all’arte digitale Var Digital Art Award.

Roberto Fassone, And we thought (Led Zeppelin trilogy) Maison de la Culture, Luxembourg, foto di Nuit de la culture 2023, produzione- Sineglossa, courtesy Fanta-MLN

Sono quattro gli artisti finalisti di VDA Award 2023, selezionati dal comitato scientifico (composto da Chiara Canali, Valentino Catricalà, Rebecca Pedrazzi e Domenico Quaranta, coordinati dal curatore Davide Sarchioni) per raccontare le nuove tendenze dell’arte contemporanea digitale italiana e non solo; quattro artisti diversi fra loro per età, formazione, approccio artistico e narrativo, e in grado di offrire, ognuno con il suo contributo, un’eclettica panoramica delle nuove prospettive artistiche, proponendo nuove forme, spazi e visioni, toccando l’immaginario collettivo e partendo dalla rivisitazione digitale di concetti universali.

Chiara Passa, Roberto Fassone, Luca Pozzi, Kamilia Kard: è attraverso le loro visioni che, alla sua prima edizione, Var Digital Art Award ha deciso di raccontare e mostrare al pubblico l’incontro tra l’uomo e la creatività digitale dando vita a una mappatura che disegna un quadro raffinato delle ricerche artistiche dei nostri tempi, sempre più poliedriche e interdisciplinari.

Luca Pozzi, Rosetta Mission, Fondazione_FMAV_VCourtesy of the Artist_VDA Awards 2023

Ragionando su stratificazioni multidimensionali, ipotizzate sperimentando differenti realtà concomitanti, tra realtà fisica e digitale, le 4 opere finaliste restituiscono affascinanti commistioni tra passato e presente nutrite da visioni futuribili, tra rimandi a Pompei e Dante, i Led Zeppelin e la Psichedelia degli anni ’70, una stele di Rosetta contemporanea digitale, la fisica delle particelle e, accanto a esse, piante velenose e performance danzate, che accostano un’intelligenza artificiale donna, seduttiva e manipolatoria, alla stregoneria e alle fiabe.

Kamilia Kard, Death potion Bruna

«VDA Award è il primo importante riconoscimento dedicato all’arte digitale in Italia, promosso da Var Group attraverso Var Digital Art, per individuare e sostenere gli artisti che lavorano con le tecnologie digitali – spiega Davide Sarchioni, direttore artistico VDA – Il progetto VDA è una forma di “mecenatismo” che sostiene lo scambio virtuoso tra la ricerca artistica e il know how di Var Group in ambito tecnologico, favorendo la sperimentazione e la contaminazione tra arte, impresa e digitale attraverso la condivisione di processi, esperienze e competenze differenti, per generare innovazione e allargare la conoscenza verso orizzonti ancora inesplorati».