Luca Cerizza è il curatore del Padiglione Italia alla prossima Biennale Arte di Venezia

La nomina arriva dal Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e dal sottosegretario delegato per l'arte e per l'architettura Vittorio Sgarbi

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il sottosegretario delegato per l’arte e per l’architettura contemporanea Vittorio Sgarbi hanno nominato il curatore del Padiglione Italia della Biennale Arte di Venezia 2024. Si tratta di Luca Cerizza, che lavorerà in stretto contatto con il nuovo direttore generale Angelo Piero Cappello.

Sono poco chiare però le dichiarazioni di Sangiuliano e Sgarbi, riportate dall’Ansa, che hanno valutato la proposta di Cerizza per il Padiglione Italia, incentrata sul «Tema della costruzione di comunità attraverso l’invito all’ascolto dell’altro», come «Difficilmente comprensibile». A questo proposito, Sgarbi avrebbe espresso il desiderio di «Avere chiarimenti dal Curatore».

«Il Commissario Cappello – ha aggiunto senza specificare quali saranno le competenze di Cappello nell’organizzazione del Padiglione – lavorerà a un progetto della nuova direzione generale di approfondimento della conoscenza del fumetto italiano e dei grandi illustratori, in collaborazione con Igort». «Il Ministero – ha anche affermato Sgarbi – intende potenziare l’attività del Padiglione attraverso la varietà dei generi artistici indipendentemente dalla scelta di un artista».

Luca Cerizza (Milano, 1969) è critico e curatore. Vive a Torino. Dal 2006 insegna alla NABA (Nuova Accademia di Belle Arti, Milano). Autore di Alighiero Boetti. Mappa (Afterall, Londra 2008/Electa, Milano 2009) e L’uccello e la piuma. La questione della leggerezza nell’arte italiana (Et al. Edizioni, Milano 2010), Cerizza ha curato la raccolta dei testi di Giovan Battista Salerno su Alighiero Boetti (Massimo De Carlo, 2009), l’antologia dei testi critici di Tommaso Trini (Johan & Levi, Milano, 2016), e le più complete monografie su Diego Perrone e Gianni Pettena (Mousse, Milano 2020).
Tra gli ultimi progetti curatoriali: le mostre personali di Gianfranco Baruchello (Raven Row, Londra, 2017), Tino Sehgal (OGR, Torino, 2018), il convegno/mostra 
Campo Umano. Arte Pubblica 50 anni dopo (Fondazione Ratti, Como, 2019. Con Zasha Colah) e la mostra Vincenzo Agnetti. NEG: Suonare le pause (Padiglione de l’Esprit Nouveau, Bologna 2021)